Malattia del bambino destro | OGNI GIORNO

I disordini che si sono verificati sulla destra di Nuova Democrazia hanno dimostrato che sarebbe stato difficile costruire una formazione di partito affidabile, che avrebbe minacciato il dominio della fazione dominante sulla destra tradizionale. È vero che Nuova Democrazia ha sempre rappresentato una parte significativa del tradizionale elettorato conservatore. Cioè, cittadini che non possono o non vogliono stare al passo con gli sviluppi di tutte le questioni sociali scottanti e ideologicamente avvolte in “patria – religione – famiglia”. Questi sono quelli che chiamiamo diritti “difficili”.

Il fatto che tutto il mondo si esprimesse politicamente – nonostante tutte le obiezioni – della Nuova Repubblica era un ostacolo alla formazione di un partito serio e di estrema destra che ne minacciasse l’egemonia. E molte volte sembra che possa succedere una cosa del genere, alla fine non succede, a causa del bipartitismo. La paura dell'”altro” funge da punto di incontro per la Nuova Democrazia.

Ma oggi, con il suo spostamento verso un centro riformista, senza una rivelazione significativa dei suoi diritti a compensare – l’espansione di destra del 2012 ha esaurito il suo slancio – la Nuova Democrazia potrebbe, a certe condizioni, essere minacciata. di una festa che riempisse il vuoto che ha lasciato nel pubblico conservatore. Ma questa condizione non esiste. I fatti lo dimostrano. Divisione dopo divisione e rivalità personali affliggevano la destra. Mentre le condizioni oggettive sono favorevoli, prevalgono gli svantaggi soggettivi, che ostacolano gli sforzi rilevanti. Tali partiti possono essere visti quasi in tutta Europa, con un’adeguata presenza parlamentare e un discorso politico affidabile. A titolo di esempio cito il partito georgiano di Meloni, che governa l’Italia, e la spagnola Isabella Díaz Ayuso, che controlla il parlamento locale di Madrid. Non vendono candele né si lasciano coinvolgere in meschini litigi politici. Meloni ha vinto le elezioni con un’agenda conservatrice molto specifica e coerentemente strutturata, mentre Díaz Ayuso ha affrontato la politica in modo completamente ideologico, andando alle elezioni locali con lo slogan “libertà o comunismo” e ha vinto.

Da noi, dice il famoso detto, “i conigli non vanno in branco”.

Alberta Trevisan

"Analista certificato. Esploratore a misura di hipster. Amante della birra. Pioniere estremo del web. Troublemaker."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *