Attivisti vandalizzano la famosa fontana di Roma. Il ministro della Cultura italiano ha chiesto dure punizioni

Tre attivisti per il clima del gruppo Ultima Generazione (The Last Generation) hanno versato carbone fuso nell’iconica fontana della Barcaccia di Roma, vicino a Piazza di Spagna, sabato. Due uomini e una donna sono stati arrestati dalla polizia subito dopo l’incidente e sono accusati di danneggiamento del patrimonio culturale. Il comportamento degli attivisti ha fatto infuriare il ministro della Cultura italiano, ed è stato condannato anche dal sindaco di Roma. Ne ha parlato stazione della Cnn.

“La gravissima azione di oggi degli attivisti, che ha colpito uno dei monumenti simbolo di Roma, è l’ultima goccia. È ora di dire basta. Siamo di fronte ad atti di vandalismo sistematico contro il nostro patrimonio artistico e culturale, che non hanno assolutamente nulla a che fare con tutelare l’ambiente”, ha dichiarato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Secondo il ministro, gli attivisti che danneggiano il patrimonio culturale devono essere affrontati con fermezza.

Anche il sindaco di Roma Roberto Gutieri ha immediatamente condannato il comportamento. “Roma è in prima linea nella lotta al cambiamento climatico e nella tutela del patrimonio artistico”, ha affermato il sindaco della capitale italiana. “Versare qualcosa nella fontana della Barcaccia e rischiare di distruggerla è un atteggiamento del tutto sbagliato che non aiuta l’ambiente”, ha aggiunto, aggiungendo che si sta lavorando per evitare danni permanenti.

La barocca Fontana della Barcaccia si trova vicino a Piazza di Spagna romana. La sua costruzione fu voluta nel 1623 da papa Urbano VIII. scultore Pietro Bernini. Faceva parte del piano del Vaticano di collocare una fontana in ogni piazza principale di Roma. La fontana fu terminata nel 1629.

Gli attivisti del gruppo Ultima Generazione hanno tenuto diverse proteste simili in Italia in passato. Ad esempio, hanno gettato vernice all’ingresso del Teatro alla Scala di Milano, attaccato alla statua del Laocoonte in Vaticano o bloccato il traforo del Monte Bianco e il traffico sulle autostrade di Roma. Con le loro azioni, cercano di attirare l’attenzione su temi legati alla protezione del clima.

Attivista del gruppo L’ultima generazione blocca regolarmente anche il traffico sulle autostrade di Praga. Solo a marzo hanno limitato più volte il traffico nel centro della capitale ceca. Gli attivisti chiedono che il limite di velocità della capitale sia ridotto a 30 chilometri all’ora, che secondo loro migliorerà la sicurezza, ridurrà le emissioni e migliorerà la salute pubblica.

Il gruppo aveva precedentemente annunciato di voler continuare le proteste fino a convincere il municipio di Praga a introdurre una riduzione generale della velocità massima consentita.

Il sindaco di Praga Bohuslav Svoboda (ODS) ha affermato che la protesta potrebbe svolgersi anche senza mettere in pericolo il traffico ed è improbabile che riduca la velocità complessiva. Ha scritto sui social network che rispetta il diritto alla libertà di espressione e manifestazione, ma si oppone a misure forzate e blocchi, come quelli sulle autostrade di Praga. “Puoi protestare senza mettere in pericolo il traffico. Limitiamo la velocità a 30 km/h solo se ha senso per la sicurezza. Non ha senso farlo sulla maggior parte delle strade”, ha risposto.

Michela Eneide

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