La sua opera architettonica ricrea i nove cerchi dell’inferno, del purgatorio e del paradiso, creati da Dante Alighieri. E’ stata l’iniziativa di uomini d’affari italo-argentini, del Consolato italiano a Mendoza e del capoluogo di provincia Cuyo.
Quello Divina Commedia, un capolavoro della letteratura italiana, appare nella piazza del centro di Mendoza come tributo all’ascendenza italiana di migliaia di argentini. La statua è stata recentemente svelata presso Plaza Italia nella città di Mendoza. Ricreando l’inferno e il suo mondo sotterraneo, il vulcano del purgatorio e i cieli che ha raffigurato Dante Alighieri nella caratterizzazione delle varie dimensioni dell’esistenza umana.
Tra i personaggi centrali dell’opera vi sono le figure di Virgilio, Beatrice, Dante e Cerbero. E dentro la fontana compaiono i dannati dell’inferno: strozzini, violenti, imbroglioni e traditori.
Plaza Italia de Mendoza si trova tra le vie San Lorenzo, Peru, Montevideo e 25 de Mayo. È una passeggiata frequentata dai turisti e sede della tradizionale Festa in Piazza, che coincide con la Festa della Vendemmia nella prima settimana di marzo.
Questo spazio verde è stato costruito nel 1919 e ospita le statue del Monumento alla Repubblica, Romolo e Remo insieme alla lupa che li ha allattati, e dal 10 novembre la ricreazione capolavoro di Dante Alighieri.
È stato donato dall’associazione Fonditalia e ha il sostegno del Comune della Città di Mendoza, dell’ambasciatore italiano in Argentina, Fabrizio Lucentini, e del console provinciale italiano, Piero Vaira.
Nicolás Loconte, presidente di Fonditalia, ricorda che ci sono voluti tre anni per i lavori da quando è nata l’idea di aggiungere un altro monumento alla piazza. E ha sottolineato: “Sarà un’attrazione turistica culturale perché non c’è nessun altro premio scultoreo per questo Divina Commedia In America”.
Quella statua
Lo scultore che ha realizzato l’opera è stato Orlando Leytes (nato a Mendoza, 38 anni). Ha intrapreso restauri al museo Fader e Plaza España, opere d’arte per la cantina Huentala e sarà responsabile del restauro del monumento Condor delle Ande, all’ingresso della città di Mendoza, danneggiato dalla grandine nel febbraio 2022.
L’artista ha spiegato che il primo ordine del giorno è rispettare l’ambiente e non intralciare i monumenti repubblicani. Inoltre, l’idea è quella Le ricreazioni della Divina Commedia possono essere viste da varie diagonali della piazza.
“Volevo uscire dalla scultura convenzionale solo per contemplare. Ho portato parte della struttura all’esterno in modo che il pubblico potesse sedersi sulla barca. Do la priorità ad alcuni elementi, come Dante, Beatrice, Cervero e l’Inferno con i suoi nove livelli, da cui inizia a emergere il purgatorio, ovvero il pendio in mezzo all’acqua. In alto, magra Beatrice”, ha spiegato Leytes.
Per la caratterizzazione del carattere centrale di Divina Commedia, lo scultore si ispirò alle incisioni di Gustave Doré. Ci sono 9 statue nella fontana con effetti, movimento e luci che mettono in risalto la figura centrale.
L’idea è di formalizzare i lavori nel 2021, quando 700 anni dalla morte di Alighieri. Tuttavia, i ritardi dovuti agli studi del suolo sulla vecchia fontana in Piazza Italia hanno costretto a prorogare il termine per i lavori sulla statua.
I costi maggiori li affronta Fonditalia, che è composta da un gruppo di 10 imprenditori, tutti di origine o discendenza italiana. C’è un contributo al bilancio del Consolato Italiano e della città di Mendoza.
L’architetto Mauricio Roncaglia ha iniziato lo scorso giugno a lavorare allo sviluppo della fontana e all’installazione del capolavoro. La piazza fu costruita nel 1919. Successivamente divenne piazza Lima e fu ceduta al consolato italiano. “Abbiamo avuto qualche sorpresa perché ci siamo trovati con 5 lastre sotto e abbiamo dovuto scavare 1,20 metri per raggiungere il fondo della fontana”. spiegò l’architetto. E ha scherzato: “Un cratere lasciato come se fosse davvero uno dei gironi dell’inferno”.
L’opera è realizzata in ferro, rivestita di cemento e fibre plastiche. Ha un diametro di circa 20 metri e un’altezza di 4,5 metri. Si trova in modo che da dove si guarda non blocchi la vista delle altre statue che si trovano nella piazza.
Il Console Vaira ha commentato che il Consolato italiano a Mendoza sta lavorando con i datori di lavoro di Fonditalia per: “Lasciare il lavoro in questa bellissima città e mostrare quanto sia importante la nostra comunità”. Ha assicurato: “Mendoza è italiano”; e ha spiegato che è una delle province con più antenati, con 50.000 italiani registrati nella provincia del vino e 84.000 a Cuyo.
Loconte è felice di aver realizzato il sogno dei 10 imprenditori che hanno contribuito al progetto con l’obiettivo di dare una maggiore identità alla Piazza e generare un simbolo e un’attrazione turistica con il capolavoro di Dante.
Al termine della presentazione, il console ha affermato: “Vorremmo invitare tutti coloro che visitano Mendoza a visitare questa piazza per godersi la nuova statua e partecipare al festival gastronomico che realizzeremo per avvicinare la cultura italiana a questo Paese”.
Mendozza. Corrispondente
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