Il leggendario calciatore Paolo Rossi è morto dopo una lunga e difficile battaglia con la malattia.
Il capocannoniere della Coppa del Mondo 1982 è morto all’età di 64 anni.
È uno degli uomini che più meritava di essere campione del mondo quasi quattro decenni fa.
Con sei gol segnati, “Azure” ha portato il titolo mondiale nel 1982, è stato il miglior marcatore e nello stesso anno ha vinto il Pallone d’Oro.
Ha iniziato la sua carriera alla Juventus, dove è stato per un periodo in prestito al Como, per poi passare nel 1976 al Vicenza. Fino a quando non è tornata alla Juventus, è stata anche a Perugia, poi è tornata alla “vecchia signora” e ha giocato quattro grandi stagioni.
Poi è apparso a Milano, poi a Verona. Ha giocato 48 partite per la nazionale italiana e ha segnato 20 gol.
TV RAI Sport è stata la prima a trasmettere la brutta notizia, ricordando che “Pablito è morto di una malattia incurabile”, mentre il conduttore Enrico Variale ha scritto su Twitter:
– È morto l’indimenticabile Pablito, di cui tutti ci siamo innamorati nell’estate del 1982, e che negli ultimi anni è diventato un valido e competente partner della RAI.
La notizia della morte del calciatore è stata confermata anche dalla moglie Frederica Capelletti sui social.
Ciò che ha offuscato la grande carriera di Rossi è stato il suo rapporto con le partite truccate, è stato condannato a tre anni di squalifica, ma ha negato di aver partecipato alle azioni che la polizia ha chiamato “Totonero”.
Video: Adam Morrison: il giocatore di basket più strano di Zvezda
“Amante della musica aspirante. Scrittore. Avido esperto di birra. Lettore pluripremiato. Studioso di social media. Esperto di cibo a misura di hipster. Pioniere della TV.”