Gli italiani che usano parole straniere quando comunicano ufficialmente possono incorrere in multe che vanno da 5.000 a 100.000 euro, secondo un disegno di legge presentato dal partito dei Fratelli Musulmani al governo in Italia.
In particolare, la scorsa settimana il partito georgiano di Meloni ha presentato alla Camera dei Rappresentanti, cioè alla cosiddetta Camera bassa, un disegno di legge con l’obiettivo dichiarato di difendere la lingua italiana nel settore pubblico e privato dall’uso rapido e incontrollato di parole straniere nell’ottica della tutela nazionale e della difesa dell’identità.
In base a questa proposta, vengono proposte sanzioni per potenziali violazioni della legge con ammende che vanno da Da 5000 a 100000 euro. La prima firma di questa proposta è stata del vicepresidente della Camera dei Comuni italiana, Fabio Rabelli.
La prima reazione è stata dell’Accademia de la Crusca, che è l’Istituto Superiore della Lingua Italiana, che ha sottolineato che l’eccessiva imposizione di sanzioni rischia di far ridere l’intero Paese.
Il nuovo governo, sei mesi fa, ha cambiato il nome del Ministero dello Sviluppo Economico in Ministero delle Imprese e made in Italy cioè in inglese.
Infine, il corrispondente italiano dell’ERT ha ricordato che nel 1923 Benito Mussolini aveva imposto il divieto di usare parole straniere nell’italiano quotidiano.
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