Gaia, noto anche come JJ4, che ha ucciso un corridore nelle montagne del nord Italia all’inizio di aprile, secondo le autorità locali potrebbe essere portato in un rifugio per orsi in Romania. Lo riferisce venerdì l’agenzia Dpa con riferimento a un tribunale della città di Trident, che si è pronunciato sulla denuncia di un attivista animalista contro l’uccisione di un animale.
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Il tribunale di Trident ha sospeso fino al 13 luglio l’attuazione della decisione del governo provinciale di Trident di abbattere gli orsi. Ha anche chiesto alle autorità provinciali di considerare, fino ad allora, come gli animali potrebbero essere trasportati in una riserva naturale in Romania, che si trova vicino alla città di Zarnești. Più di un centinaio di orsi ora ci vivono su circa 70 acri.
Un orso uccide un corridore su un sentiero nel bosco nell’Italia nord-orientale. Le autorità hanno deciso di rintracciare l’animale e sopprimerlo
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L’associazione italiana per la protezione degli animali Lav aveva precedentemente dichiarato che avrebbe organizzato il trasporto di Gaia in Romania, sotto la supervisione del veterinario tedesco Klaus Günther Friedrich. Tuttavia, le autorità di Trisula hanno obiettato che i protettori degli animali non hanno chiarito quanto specifici e sicuri vogliano che il trasferimento sia.
L’orsa Gaia, che secondo i media italiani ha 17 anni, si trova ora in una stazione di soccorso per animali vicino a Trident. Secondo le autorità locali, l’analisi del DNA ha confermato che ha aggredito e ferito a morte il 26enne Andrea Papi sulle montagne del Brenta del Trentino all’inizio di aprile.
Gli attivisti per i diritti degli animali affermano di avere un rapporto di esperti secondo cui l’uomo è stato aggredito da un maschio. Alcuni hanno anche difeso Gaia, dicendo che a quanto pare ha difeso il suo giovane figlio. Quindi non è chiaro come sia realmente accaduto l’incidente. Tre dei cuccioli sono ora senza madre in natura, ha detto l’attivista dell’associazione Lav.
L’orso JJ4 appartiene alla seconda generazione di orsi del tridente, che sono tornati in libertà alla fine degli anni ’90 nell’ambito di un programma finanziato da un fondo europeo.
Dieci orsi sloveni sono stati poi rilasciati in montagna. Da allora, però, il numero ha superato il centinaio, criticata da agricoltori, allevatori e autorità locali. Vogliono ridurre il numero di orsi che vivono in questa popolare zona turistica.
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