Il 21 agosto 1964, all’età di 71 anni, morì Palmiro Togliatti, un importante politico italiano, segretario generale del Partito Comunista Italiano dal 1927 fino alla sua morte.
Indubbiamente il Togliatti di origine genovese fu il più importante da allora in poi Antonio Grassi personalità nella storia del movimento comunista italiano.
Un articolo “Vima” pubblicato il 20 marzo 1988 era dedicato a Toliati e intitolato Hanno “provato” Toliati.
“IL PASSO”, 20.3.1988, Archivio Storico “IL PASSO” & “LA NOTIZIA”
In questo testo – breve ma anche molto illuminante su alcuni aspetti dell’intera attività di Togliatti – si afferma quanto segue:
“Glasnost” nel Partito Comunista Italiano? E proprio quella parola ha fatto sobbalzare i “Comunisti all’italiana”: il loro stesso partito non ha nulla da invidiare in quanto a trasparenza, ormai da molti anni, perché è stato l’avanguardia di tutti i partiti di sinistra europei.
Ma ci volle la fatidica giornata del 10 marzo 1988 per aprire gli archivi del partito e permettere agli studiosi di indagare su un periodo cruciale, sia per il partito stesso che per il suo allora leader, Palmiro Togliatti, detto “il miliore”. best”), un soprannome ironico che gli è stato presentato per la prima volta dai suoi avversari, ma poi preso molto sul serio dai suoi amici. Stiamo parlando del periodo 1945-1962.
Così tutti i documenti sono stati finalmente resi pubblici, nella loro interezza, “senza tagli o correzioni”, come hanno spiegato i funzionari del partito in una conferenza stampa. E questo è un atto senza precedenti nella storia dei partiti comunisti di tutto il mondo. Naturalmente, questo non significa che non ci fossero secondi fini o intenzioni propagandistiche.
Così, la vita e le circostanze dell’ex leader del Comintern divennero il centro di una vivace polemica. E l’attacco è stato lanciato dai compagni di Palmiro Togliatti. Con pesanti accuse: il compagno Ercoli (pseudonimo di Togliatti nella Terza Internazionale) di “complicità nello stalinismo e esecuzione del debito di riscatto”. E gli attribuiscono accuse ben precise: responsabile delle epurazioni di trotskisti e anarchici in Spagna durante la guerra civile, porta la sua firma l’atto di scioglimento del Partito comunista polacco nel 1938 (la conseguenza di questo scioglimento fu l’esecuzione di tutti i suoi funzionari dal partito polacco, che sperava di trovare protezione a Mosca). E i socialisti fanno un’altra domanda condiscendente ma davvero scottante: Togliatti ha fatto davvero tutto ciò che era in suo potere per salvare Antonio Grassiil fondatore del Partito Comunista Italiano e teorico del comunismo italiano, morto nel 1937 in un carcere fascista?
Bettino Craxi ei suoi simili ammettono che il loro obiettivo è far ripensare alla sinistra italiana il suo passato stalinista, un passato condiviso dal Partito Socialista Italiano di Pietro Neni, perché i due partiti hanno iniziato insieme, anche se sono andati avanti. Il loro scopo era quello di “confutare” il Pci, di mettere in discussione la personalità di Togliatti, che fu l’iniziatore della strategia per creare un partito con un’ampia base popolare, un partito aperto alle realtà e alle alleanze.
E non dimentichiamo che questa politica ebbe un successo incommensurabile, perché dal 1944 in poi il Partito Comunista Italiano divenne il più grande partito comunista dell’Occidente, riuscendo non solo a sfuggire al treno di Mosca e conquistare la sua indipendenza, ma anche a mantenere il suo immenso potere in un momento in cui il partito e il resto dei partiti comunisti europei sono in declino irreversibile.
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