Intensità italiana con le ONG | EFSYN

I 4.200 rifugiati e migranti a Lampedusa sono dieci volte di più di quanto i centri di accoglienza dell’isola possano ospitare, mentre i 107.000 arrivi nel 2023 hanno ribaltato la politica della Meloni di sequestro temporaneo delle imbarcazioni delle ONG.

Lampedusa era ancora una volta sovraffollata. Gli immigrati e i rifugiati nei centri di reinsediamento chiusi sull’isola hanno superato i quattromiladuecento, dieci volte il numero delle persone previste. La maggior parte dei “disperati in mare” si sono imbarcati su navi provenienti dalla Tunisia nonostante il recente accordo dell’Unione Europea. con il governo tunisino. Un trattato che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe limitare il numero delle partenze.

Attualmente il Ministero degli Affari Interni italiano sta noleggiando navi per trasportare migranti e richiedenti asilo da Lampedusa ad altre regioni d’Italia. Tuttavia, molti sindaci – soprattutto nella regione settentrionale del Paese – ritengono che non esista una strategia globale per affrontare questo problema e sottolineano che non possono accogliere tutti i minori non accompagnati inviati nelle loro zone dal Ministero degli Interni romano.

Intanto il ministro italiano con delega all’Imprenditoria e alla promozione del Made in Italy, Adolfo Urso, era in vacanza a Lampedusa, e ieri ha deciso di visitare gli hotspot dell’isola. “L’Europa deve capire che l’Italia non può essere sola nell’affrontare il fenomeno migratorio. Siamo la porta d’Europa e l’Europa deve intervenire al nostro fianco”, ha detto Urso. Il governo Meloni, secondo le informazioni, sta preparando misure più severe in merito al rimpatrio e alla verifica dell’età dei minori.

Soluzione occasionale

Allo stesso tempo ci sono problemi anche per quanto riguarda le ONG. Ieri la nave “Humanity 1”, un’organizzazione non governativa tedesca, ha portato cinquantasette persone nel porto di Livorno, nel centro Italia. Li ha raccolti al largo delle coste della Libia e quasi tutti provenivano dal Bangladesh. Altre 168 persone sono sbarcate a Brindisi da MSF Geo Barents. Centodieci dei soccorsi erano minori non accompagnati.

Da un lato, il governo di Roma, nelle prime due settimane di agosto, ha dato il “via libera” all’operazione di salvataggio delle ONG, perché l’apparato statale non poteva farcela senza assistenza. Ma d’altra parte, quando dopo il 15 agosto si annunciò che gli arrivi di immigrati e profughi dall’inizio dell’anno avevano superato i centosettemila, mentre l’anno scorso erano stati dimezzati, tutta la situazione cambiò. È stato effettivamente deciso che l’assistenza delle ONG dovesse essere utilizzata solo come ultima risorsa. E il sequestro temporaneo della loro nave è continuato.

Tuttavia, vi è la sensazione che, nonostante l’annuncio, la pressione sull’immigrazione rimanga elevata perché la complessità di questo fenomeno potrebbe essere sottostimata. Georgia Meloni ha più volte sottolineato che grazie al suo intervento Bruxelles ha capito che i Paesi del Mediterraneo devono essere sostenuti in modo più dinamico. Ieri però il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchiona, ha sottolineato che nella sostanza la situazione resta la stessa: “Non ce la faremo da soli, le strutture di accoglienza sono già sovraffollate. Trasmetto l’appello del governo all’Unione Europea. Superare in modi nuovi e si avvicina” ha detto il sindaco del porto italiano.

Alberta Trevisan

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