Vincenzo La Porta: latitante arrestato dopo aver tradito il suo amore per la squadra di calcio

Vincenzo La Porta, 60 anni, è latitante da più di un decennio dopo essere stato dichiarato colpevole in contumacia da un tribunale italiano di essere un elemento chiave della camorra, la spietata organizzazione criminale del paese.

Ma questo pericoloso fuggitivo è stato catturato all’inizio di agosto dopo che le autorità lo avevano scoperto durante una grande celebrazione di un campionato vinto dalla sua squadra di calcio, il Napoli.

L’importanza di La Porta è tale che l’Italia lo considera uno dei latitanti più pericolosi del Paese: è lui la mente dietro il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale nella Camorra.

Tuttavia, dopo mesi senza progressi nelle indagini, le autorità hanno scoperto una foto del fuggitivo che festeggiava lo scorso maggio in un ristorante di Corfù, isola della Grecia, il campionato italiano di Serie A vinto dal Napoli.

La Porta, grande tifoso della squadra del Sud Italia, nella foto indossa un cappellino da baseball e una sciarpa blu del club che ha appena vinto il suo primo scudetto in più di 20 anni.

Consapevoli del grande entusiasmo provato dagli autori del reato per la squadra napoletana, anche la polizia ha risposto alla celebrazione che in questi giorni stava diventando virale per il gran numero di traguardi raggiunti.

La nuova vita di Vincenzo La Porta

Dopo il ritrovamento della foto, la polizia italiana ha contattato la Grecia per avviare un’operazione finale che metterà fine alla nuova vita iniziata da La Porta nel 2012.

Quell’anno il fuorilegge riuscì a eludere un provvedimento di carcerazione preventiva personale per diversi reati e riuscì a raggiungere la Grecia, dove si stabilì.

La Porta si sentiva abbastanza sicuro da iniziare una nuova vita di coppia e persino prosperare negli affari sull’isola di Corfù, una popolare località turistica.

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Con questo conforto e dopo 11 anni senza essere scoperto arriva un’eccessiva sicurezza. Così è uscito a festeggiare in piazza come hanno fatto migliaia di napoletani in tutto il mondo.

La Porta era un membro importante del clan Contini, parte della camorra conosciuta come Alleanza di Secondigliano, dove partecipò attivamente all’evasione fiscale sistematica, alla frode fiscale e alla frode contro i fornitori stranieri, ha spiegato. IlMessaggero.

Ora La Porta dovrà affrontare diverse accuse penali, soprattutto quelle di carattere finanziario come associazioni vietate, distruzione di documenti contabili, frode e bancarotta fraudolenta.

Emiliano Brichese

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