Italia: “La Banca vince la Meloni”

“Il settore bancario ha vinto per la Meloni”, ha detto un dirigente bancario italiano, parlando a condizione di anonimato, dopo che il Ministero delle Finanze italiano ha silenziosamente ridotto una controversa tassa straordinaria sui “profitti in eccesso” delle banche, una legge che ha scatenato una forte reazione nella coalizione di governo.

Questo sviluppo costituisce una grave battuta d’arresto per la lobby bancaria del Paese e per il suo alleato politico, il partito Forza Italia, partner del governo. Si è trattato anche di una concessione alla Banca Centrale Europea, che ha fortemente criticato il piano originario.

Sembra inoltre aver infranto le speranze del primo ministro georgiano Meloni di ridurre il deficit di bilancio del suo paese lanciando un attacco radicale a un settore dell’economia che è, almeno temporaneamente, ricco di liquidità.

Le banche, secondo Politico, ora possono scegliere una delle due opzioni:

  1. evitare completamente le tasse se accantonano 2,5 volte l’importo del loro debito per aumentare il coefficiente patrimoniale Tier 1, come riserva indisponibile. Banche in perdita possono utilizzare gli utili degli anni precedenti come riserve, ma è loro vietato trasferire l’aumento dei costi sui consumatori.
  2. pagare, secondo una versione migliore della fattura, limitato allo 0,26% delle attività ponderate per il rischio, anziché allo 0,1% delle attività totali precedentemente stimato. Esclude inoltre il reddito derivante dagli interessi pagati sui titoli di Stato, creando di fatto un nuovo incentivo per le banche italiane a detenere il debito.

“Tutta la legge è cambiata. Le banche devono fare scelte politiche: Se vogliono sostenere il governo, pagheranno le tasse; se vogliono evitarlo, aumenteranno le loro azioni. In questo caso, reddito [του Δημοσίου] sarà zero!” Ne hanno preso atto anche i dirigenti della banca.

L’annuncio iniziale del governo sulla tassa il 7 agosto non conteneva molti dettagli, quindi ora è facile invertirla. Sebbene ciò abbia causato turbolenze sui mercati, il governo si è affrettato a “chiarire” che solo lo 0,1% degli asset di alcune banche sarebbe stato interessato, sebbene l’annuncio iniziale non contenesse tali dettagli.

Ciò di cui la Meloni sembra aver sempre più bisogno è un punto di svolta.

Secondo il rapporto Reuters di venerdì, il deficit di bilancio di quest’anno aumenterà al 5,5% del PIL, invece della previsione del 4,5%. È inoltre probabile che il governo stabilisca per il prossimo anno un deficit superiore all’attuale stima del 3,7% del PIL, ha riferito Reuters.

Il governo continua ad affermare che il prelievo bancario aumenterà tra 2,5 e 2,7 miliardi di euro, leggermente al di sotto della stima precedente di 3 miliardi di euro.

Secondo l’analista di Unicredit Francesco Maria Di Bella, però, “anche nella formulazione originaria, il sostegno di questa tassa bancaria è irrisorio”. Certo genererà nuove entrate per lo Stato, ma non credo che il governo la ritenga superflua. . punto di svolta per il deficit del prossimo anno”

naftemporiki.gr

Alberta Trevisan

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