Centootto case iscritte al calendario ufficiale, sessantasette sfilate, quaranta presentazioni in nove giorni: la carenza di abbigliamento non minaccia la stagione primavera-estate 2024. La moda continua la sua folle corsa. Creare solo una silhouette non basta più, bisogna anche vincere la battaglia dell’algoritmo e attirare l’attenzione sui social network. Ora con un record da battere per il marchio: una sfilata di Pharrell Williams, direttore artistico delle collezioni uomo di Louis Vuitton, ha superato i 500 milioni di visualizzazioni in soli tre giorni a giugno: una prima volta.
Tutti cercano di creare buzz, l’accesso alle sfilate diventa sempre più difficile. I fan accorrevano per cercare di vedere i loro idoli, gridando nomi che la maggior parte delle persone non conosceva, facendo sentire gli ospiti come se fossero stati gettati nella fossa dei leoni. Questa stagione, Givechy ha affisso un cartello “Fanzone” all’ingresso della sfilata – come se fosse una partita di rugby – nel tentativo di unire la folla venuta a vedere il cantante cinese Xu Minghao (The8), il rapper americano. Tyga e Cher. È raro che le guardie del corpo assistano a così tante sfilate, come i quattro giganti che circondavano Kylie Jenner e Rosalía durante la sfilata di Acne Studios, godendosi ancora lo spettacolo, uno di loro seduto in prima fila.
E la biancheria intima in tutto questo? Più discreto, più classico, fedele allo stile lusso tranquillo (“lusso discreto”). Sei mesi dopo la sua comparsa, la frase è apparsa sempre più spesso su Internet al punto da rasentare l’indigestione. Quest’era “portatile”, soprattutto “commerciale”, piace ad alcuni e infastidisce altri. La sfida è chiara: devi vendere. La moda eccessiva sembra essere stata minata dalle questioni che danno priorità alle case di lusso, il che preoccupa la salute economica della Cina. Nonostante tutto, questa settimana della moda parigina ha riservato sorprese interessanti, come il corteo di Rick Owens sotto una pioggia di coriandoli, la prima collezione di Louise Trotter da Carven, la vitalità creativa di Miu Miu o la sfilata di straordinari “pugni” di Balenciaga. Parigi è riuscita a mantenere la sua posizione di capitale mondiale della moda.
Lunedì 25 settembre
L’incontro si è svolto alle 16 presso la Maison des Métallos, nell’11° arrondissement, un ex centro sindacale diventato lo spazio culturale del municipio di Parigi. Il sole irrompeva dal tetto di vetro dell’ultimo piano, il cielo era senza nuvole. La stilista belga Marie Adam-Leenaerdt, 27 anni, ha aperto la sfilata di questa stagione dopo la sua prima sfilata a marzo. Poiché i nuovi designer trovano sempre più difficile… emergere, alcuni decidono di saltare una stagione, come Ester Manas, che non è nel calendario. Ma Marie Adam-Leenaerdt può contare sul sostegno della famiglia della moda belga, in particolare su Etienne Russo, fondatore della società di produzione di sfilate Villa Eugénie, e Tony Delcampe, direttore del laboratorio di La Cambre Mode(s).
Ti resta l’88,52% di questo articolo da leggere. Il resto viene fornito ai clienti.
“Imprenditore. Comunicatore pluripremiato. Scrittore. Specialista di social media. Appassionato praticante di zombie.”