La pista da sci, progettata su un ghiacciaio a Zermatt (Svizzera) e destinata a ospitare la Coppa del mondo di sci alpino a metà novembre, ha sollevato preoccupazioni tra alcune ONG. Per una buona ragione, alcune parti del percorso si trovano al di fuori delle aree sciistiche autorizzate. Le autorità locali sono intervenute questo martedì.
Meno di un mese prima della Coppa del mondo di sci alpino che si terrà a Zermatt in Svizzera, le autorità hanno avvertito gli organizzatori questo martedì 24 ottobre. Quest’ultimo è accusato dagli attivisti climatici di “distruggere” i ghiacciai per formare la pista.
Su richiesta delle ONG, la Commissione regionale dell’edilizia del Vallese ha dichiarato di averne preso atto«alcuni impianti sconfinano, in un’area molto ridotta, al di fuori dei comprensori sciistici omologati del territorio svizzero». Pertanto, lo ha detto “divieto immediato di utilizzo dei relativi impianti al di fuori dei comprensori sciistici omologati”secondo un comunicato stampa.
L’evento si svolgerà quest’anno l’11 e il 12 novembre per gli uomini e il 18 e 19 novembre per le donne. Questo percorso si svolge in territorio svizzero e italiano, in parte sul ghiacciaio svizzero del Théodule.
Tuttavia la pubblicazione, il 15 ottobre, di un articolo di 20 min.ca L’affermazione, basata su un rilevamento GPS, che il tracciato avrebbe superato i limiti della zona dedicata alle attività sciistiche ha suscitato le reazioni di ONG ambientaliste, tra cui WWF e Pro Natura.
Queste ONG hanno poi accusato l’organizzazione “distruggere i ghiacciai per creare nuove piste di Coppa del Mondo di sci”. Aiutati dall’associazione “Avocat-es pour le Climat”, hanno poi contattato la commissione per lo sviluppo della regione Vallese.
Il capo del comitato organizzatore della corsa, Franz Julen, si è difeso davanti ai media svizzeri, affermando che gli escavatori sul ghiacciaio non hanno rotto nulla ma hanno riempito le crepe. “Non tagliamo (…) i ghiacciai”ha detto al settimanale SonntagsZeitung.
La settimana scorsa, la commissione ha ordinato di sospendere i lavori in corso all’esterno del comprensorio sciistico sul ghiacciaio del Théodule per effettuare analisi sul campo. Non ha potuto andarci a causa delle condizioni meteorologiche, ma martedì ha annunciato il divieto di utilizzare gli impianti al di fuori del comprensorio sciistico.
“L’esigenza di disporre l’eventuale ripristino dei locali nonché l’irrogazione di sanzioni verranno analizzate in seguito”, ha sottolineato. Si propone inoltre di dare uno sguardo al lavoro svolto all’interno del comprensorio sciistico.
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