Eventi alla riunione del Comitato Centrale SYRIZA il fine settimana dell’11 e 12 novembre è stato famoso e ha generato molti commenti.
Siamo di fronte a un processo di cambio di leadership, che solitamente, se non è transitorio e in un contesto preesistente, deve avere la dimensione di formazione di un nuovo partito. Questo è il significato dell’elezione di Kyriakos Mitsotakis nel 2016 e ha questa dimensione. Questo processo dà origine a spasmi e sofferenze che, a quanto pare, nel caso di SYRIZA saranno molto più intensi che nel caso di ND, perché la struttura e la natura dei due partiti sono molto diverse. Naturalmente la scommessa è aperta, si può vincere, ma si può anche perdere. Dipende dalla strategia del nuovo leader e con quali materiali costruirà un nuovo partito. Per quanto riguarda il primo punto, sebbene esistano strategie per ottenere la maggioranza, nessuna strategia sembra in grado di ottenere consenso. In termini di materiale per un nuovo partito, la base rimasta dopo la partenza di sabato è molto ristretta.
Tra tutti i commenti scritti dai media, credo che la breve nota del critico letterario Manolis Pimpli (Ef. Editor 13/11) sia la più concisa. Di qui i seguaci, di là gli intellettuali, scrivevano Pimblis. E ha ricordato che Mitsotakis ha vinto perché ha conquistato l’intellighenzia, mentre Kasselakis sembrava attrarre seguaci ma alienare l’intellighenzia. Un interessante confronto tra intellettuali (nel senso più ampio del termine) e gente comune. Non sono gli stessi nei loro atteggiamenti politici. Tuttavia, sebbene il primo sia più piccolo, ha un peso maggiore nel plasmare l’opinione pubblica.
Queste differenze mi hanno ricordato le discussioni in Italia nel 1979/80, quando da giovane ricercatore, e per acquisire una migliore comprensione della società, frequentavo l’organizzazione locale del Partito Comunista Italiano a Campo de’ Fiori a Roma. Il segretario è Achille Ochetto, presidente del PCI dal 1985 al 1991. Sfortunatamente, dicono, nel 1968 si verificò la scissione della Grecia e l’intellighenzia se ne andò, lasciando dietro di sé i suoi seguaci nel KKE. Perché il KKE è ancora influente, mentre il KKE Esoterikou prospera, a volte entrando in Parlamento, a volte no? Abbiamo anche degli estremisti, ma non ce ne andiamo, restiamo”. Non ho mai sentito questa opinione in Grecia. Forse gli italiani non conoscevano bene la realtà greca, e non sarebbe successo il contrario. Ma è anche possibile che in Grecia la strategia non sia così ovvia. Influenzato dalle emozioni.
Tuttavia, le parti sembravano conchiglie. Possono ottenere nuovi inquilini, avere successo o fallire. Tuttavia, per poter essere creato, il nuovo involucro deve soddisfare condizioni specifiche, che influenzeranno il sistema politico nel suo insieme.
* Antonis Liakos è professore emerito di Storia all’Università di Atene.
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