Un ex primo ministro italiano ha accusato la Francia

Nel 2004, un tribunale stabilì che l’aereo si schiantò “in uno scenario di pseudo-guerra” e i resoconti dei media in seguito suggerirono che l’aereo provenisse da diversi paesi membri della NATO. Più di 40 anni dopo Disastro aereo di Ustica, che provocò la morte di 81 persone il 27 giugno 1980 nei pressi dell’isola di Ustica (a nord della Sicilia), la responsabilità di Francia e Stati Uniti è stata sottolineata dall’ex capo del governo italiano. Quest’uomo ha accusato entrambi i paesi di essere responsabili dell’incidente e da allora ha fatto ogni sforzo per evitare una fuga di notizie.

La sera del 27 giugno 1980, un Itavia DC-9 con 81 persone a bordo in volo da Bologna a Palermo precipitò nel Mar Tirreno, provocando la morte dei passeggeri e dell’equipaggio.

Sparato accidentalmente

La tesi avanzata da alcuni esperti italiani è che la tragedia sia avvenuta quando uno o due aerei libici inseguiti da aerei da guerra americani e francesi hanno seguito la rotta degli aerei civili fino a quando non sono sfuggiti ai loro radar. Preso in questo “scenario di guerra”, il DC 9 verrà accidentalmente abbattuto, oppure entrerà in collisione con uno dei Mig presenti nella zona.

Le famiglie delle vittime chiedono ancora verità e giustizia in questo caso che è radicato nella memoria collettiva della società italiana ed è considerato uno dei casi più gravi. disastro aereo dalla storia del paese.

“Fulking Gheddafi”

In un’intervista pubblicata sabato dal quotidiano La Repubblica, l’ex primo ministro Giuliano Amato (1992-1993) ha ripreso questa tesi, affermando che la Francia, con l’aiuto di Washington, aveva tentato di fare pressione sul leader libico Muammar Gheddafi facendogli credere che fosse uno dei Mig. “La versione più credibile è che la responsabilità sia dell’aeronautica francese, con il coinvolgimento americano”, “con l’intenzione di ‘prendere la pelle di Gheddafi'”, ha sottolineato. .

Anche la scoperta del relitto di un MiG-23 libico il 18 luglio 1980 sulle montagne della Calabria (Italia meridionale) rafforza questa ipotesi. Secondo Giuliano Amato, l’allora segretario nazionale del Partito socialista italiano Bettino Craxi, notoriamente vicino al colonnello Gheddafi, avrebbe “sentito” del pericolo che correva se fosse entrato nello spazio aereo italiano e lo avrebbe avvertito.

Gheddafi ha accusato l’America di aver tentato di ucciderlo

Su Twitter, il figlio di Bettino Craxi ha confermato sabato che suo padre aveva avvertito Muammar Gheddafi. “Ma nel 1986”, sei anni dopo il disastro, quando divenne Primo Ministro, ha detto.

Nel 2003, il colonnello Gheddafi accusò l’America di aver tentato di ucciderlo. Parigi e Washington hanno sempre negato il coinvolgimento dei loro dispositivi in ​​questa tragedia. “Gli americani erano sicuri che fossi su questo aereo (MiG-23). Ecco perché gli hanno sparato”, ha detto.

Parigi e Washington litigano sempre

Giuliano Amato chiede ora al presidente francese Emmanuel Macron di “togliere la vergogna che grava sulla Francia” o “dimostrando che questa tesi è infondata, oppure, se è vera, porgendo le più sincere scuse all’Italia e alle famiglie delle vittime”. . vittima. Questo evento ha dato origine a infinite supposizioni e ipotesi, ma le responsabilità e le circostanze del disastro sono ancora sconosciute. Parigi e Washington hanno sempre negato il coinvolgimento dei loro dispositivi nella tragedia.

Il processo penale contro diversi alti ufficiali militari italiani, sospettati di aver nascosto informazioni sul caso, si è concluso definitivamente nel 2007 con la loro assoluzione davanti alla Corte di Cassazione. Poi i giudici romani hanno riaperto le indagini su Ustica nel 2008 in seguito alle dichiarazioni dell’ex leader Francesco Cossiga, 81 anni, il quale aveva affermato che un missile francese aveva abbattuto un DC-9 italiano.

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha chiesto a Giuliano Amato di fornire prove concrete a sostegno delle sue accuse. “Ho chiesto al presidente Amato, oltre alle sue conclusioni, di dirci se ha elementi che ci permettano di riconsiderare le conclusioni di Giustizia e Parlamento e di metterle a disposizione del governo”, ha detto.




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