Affondata nel mare tra la Corsica e la Toscana una roulotte contenente acido solforico, aperta inchiesta dalla Procura genovese

Il fatto è avvenuto il 2 dicembre. Parte del carico di una nave della compagnia battente bandiera italiana è caduta in mare mentre navigava al largo delle coste liguri. Tra i rimorchi sommersi c’erano cisterne contenenti 28.000 litri di acido solforico, un prodotto altamente tossico per l’ambiente.

Il caso è stato riportato da diversi giorni su diversi media italiani. L’Eurocargo Malta, di proprietà della compagnia Grimaldi Lines, ha perso quattro semirimorchi in mare mentre navigava tra le coste toscane e corse sabato 2 dicembre.

Partita da La Valletta, Malta, il 30 novembre, e diretta a Genova, la nave fu colta da una violenta tempesta, mentre si trovava a circa 10 miglia dalla costa di Genova. Il mare turbolento – con onde alte dai 4 ai 6 metri – causò la perdita del suo carico, riferisce La Repubblica.

Il problema: tra questi semirimorchi incagliati c’era un serbatoio contenente 28.000 litri di acido solforico, un prodotto altamente corrosivo e tossico per l’ambiente marino.

Il container sta affondando ad una profondità di 900 metri. Ancora dibattuta è l’esatta ubicazione del relitto: nei pressi del Santuario Pelagos, spazio marittimo destinato protezione dei mammiferi marini, secondo le autorità francesi, che potrebbero contattare questa domenica, 10 dicembre, il deputato della seconda circoscrizione elettorale dell’Alta Corsica, Jean-Félix Acquaviva… O direttamente nel cuore dello stesso Santuario , secondo Fonti italiane. “Su questo punto le prove sono contrastanti.“, ha riferito il deputato.

Il capitano della nave portacontainer ha denunciato l’accaduto direttamente alla guardia costiera. Hanno poi attivato un decollo di elicotteri dalla base di Sarzana, in Liguria, per verificare l’eventuale inquinamento e per accertarsi che non vi fossero semirimorchi galleggianti, che potessero rappresentare un pericolo in mare.

Sorvolando tali dispositivi non si rileva immediatamente la diffusione di prodotti tossici nell’ecosistema.ma l’esame è ancora in corso“, ha sottolineato Jean-Félix Acquaviva.

Inchiesta con sospetto”pericoloso inquinamento ambientale” è stata aperta dalla Procura genovese. L’indagine è stata condotta insieme alla guardia costiera italiana. Dovrebbero essere interrogati in particolare il capitano e l’armatore della nave, nonché il personale di bordo della nave incaricato dell’ancoraggio, Dettagli del Rapporto Elba.

L’indagine dovrà innanzitutto accertare se il carico sia stato adeguatamente assicurato, con catene e chiavistelli, e se la nave portacontainer abbia affrontato o meno condizioni meteorologiche particolarmente pericolose.

Interrogato dalla stampa italiana, Paolo d’Ovidio, procuratore aggiunto di Genova, responsabile del dipartimento ambientale, ha precisato che la Procura sapeva, finora, solo che “pochissime cose. Dobbiamo capire quanto è profondo il carico, se può essere recuperato e quali pericoli ci sono per l’ambiente marino.

Se si continueranno i controlli per verificare che non vi siano fughe di acido solforico e per valutare l’impatto che tale diffusione potrebbe avere sull’ambiente marino, allora in Corsica questo problema troverà una risposta definitiva. Alcuni funzionari eletti e partiti politici sono rimasti particolarmente turbati perché hanno appreso la notizia attraverso i media, non ufficialmente.

L’abbiamo visto temporaneamenteNonostante sia stato stabilito il principio di un accordo di cooperazione bilaterale rafforzata tra Francia e Italia, con l’Accordo del Quirinale, non abbiamo ricevuto una risposta immediata da parte delle autorità italiane. Per noi, questo dimostra che dobbiamo andare oltre nella cooperazione“, ha affermato il deputato corso Jean-Félix Acquaviva.

Per l’ultimo, “ci sono evidenti problemi di reattività e di informazione. Stiamo aspettando ancora più di una settimana per avere informazioni sui soggetti ad alto rischio. Non possiamo restare come siamo. Non sarebbe soddisfacente se oggi dicessimo: “Non noi, ma gli altri”, su un argomento così importante.




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Jean-Félix Acquaviva, deputato della seconda circoscrizione elettorale dell’Alta Corsica, a proposito di un contenitore di acido solforico che sarebbe stato ritrovato nelle acque italiane.



©Axelle Bouschon, Capucine Laulanet / FTV

Il deputato ha aggiunto che intende porre domande al governo su questo incidente, il suo impatto sull’ambiente e la mancanza di informazioni martedì prossimo, in una sessione dell’Assemblea nazionale.

Aspettare, “anche se il suo intervento diretto deve essere rassicurante, ne discuteremo approfonditamente con le autorità italiane e francesi. So che il presidente esecutivo della Corsica contatterà il presidente della regione Toscana, con la Liguria. Agiremo per garantire di avere informazioni e vedere se c’è qualche pericolo, quali azioni e sanzioni immediate, operative e legali dovrebbero essere implementate, in modo da poter organizzare una controffensiva protettiva. popolazione e il nostro ambiente marino.”

Sul suo account X – ex Twitter – il partito Femu a Corsica ha chiesto: “Come è potuto accadere questo incidente? Perché le autorità statali italiane e francesi non hanno comunicato questo episodio potenzialmente molto grave? Quali sono i rischi di inquinamento e quali azioni sono previste?

ll Mediterraneo è il nostro patrimonio comune, la sua tutela è una questione importante. Chiediamo ai paesi di Italia e Francia di pubblicare tutte le informazioni su questo problema e di agire rapidamente per evitare l’inquinamento.“, ha continuato il partito nazionalista.

“Questo è impensabile e inaccettabile […] La Corsica e il popolo corso sono stati costretti ad apprendere dai media ciò che accadeva a diverse decine di chilometri dalle loro coste.”

Inoltre, Femu a Corsica ritiene “È impensabile e inaccettabile che nel momento in cui le isole del Mediterraneo vivono un periodo di autonomia, la Corsica e i corsi siano costretti ad apprendere dai media ciò che accade a poche decine di chilometri dalle loro coste. Le istituzioni corse non hanno ricevuto alcuna informazione, anche se l’incidente è avvenuto il 2 dicembre, otto giorni fa.

Nel suo comunicato stampa anche Partitu di a Nazione Corsa ha espresso il suo stupore”il più totale di fronte al silenzio dei servizi statali e all’assenza di reazione. Quasi una settimana dopo questo incidente, non è stata fatta alcuna comunicazione ufficiale da parte dei servizi statali.”

“Questa è, nella migliore delle ipotesi, prova di dilettantismo e, nel peggiore dei casi, un’allarmante inconsapevolezza o negazione dei rischi coinvolti”.

“Questa è, nella migliore delle ipotesi, prova di dilettantismo e, nel peggiore dei casi, un’allarmante inconsapevolezza o negazione dei rischi connessi, continuò PNC. Non possiamo immaginare che il governo francese fosse completamente all’oscuro di questa situazione potenzialmente disastrosa.“.

Il nucleo di Fronte è rimasto finalmente scioccato”silenzio, per una settimana, da parte delle autorità italiane e francesi. Questo incidente solleva ancora una volta interrogativi sull’intenso traffico marittimo nel Canale della Corsica e sul suo potenziale impatto.“.

“Questo incidente solleva ancora una volta interrogativi sull’intenso traffico marittimo nel Canale della Corsica e sulle sue potenziali conseguenze”

Il movimento indipendentista, in questo contesto, rinnova la sua richiesta”riduzione del numero delle navi“che circola lì,”anche se ciò solleva problemi politici e giuridici riguardo alle normative internazionali riguardanti gli stretti marittimi.”

Contattata, la prefettura marittima del Mediterraneo ha precisato che l’incidente è avvenuto in acque italiane,”non ci viene chiesto di fare nulla, perché questo non ha alcun impatto su di noi a priori“Se l’inquinamento raggiunge le acque francesi è dimostrato”potremmo avere una comunicazione congiunta con le autorità italiane, ma in questa fase ciò non avviene.”

Riccarda Fallaci

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