Dura battuta d’arresto Italia a ChatGPT. Lunedì il garante italiano per la protezione dei dati personali ha avvisato la startup OpenAIfinanziato da Microsoft, che è popolare applicazione viola il diritto europeo personale.
L’autorità italiana di regolamentazione, nota come Garante, è giunta a questa conclusione dopo quasi un anno di indagini. Alla fine di marzo dello scorso anno, l’agenzia ha bloccato l’accesso al popolare assistente chat “con effetto immediato”. Il blocco è stato breve, ma le indagini continuano. Ora, si conclude che ci sono elementi che fanno pensare che “potrebbero esserci uno o più atti illeciti” al riguardo Protezione dati.
Utilizza ChatGPT intelligenza artificiale (AI) per rispondere alle richieste degli utenti, in grado di generare tutti i tipi di testo. Ciò è possibile perché “impara” dai dati che estrae Internet. Tuttavia, molti di essi sono protetti dal diritto d’autore, una violazione che ha causato l’insoddisfazione di vari artisti e creatori.
Le autorità italiane hanno ora concesso a OpenAI 30 giorni per presentare la propria difesa in merito a presunte violazioni delle norme generali Protezione dati (GDPR), pioniere nella regolamentazione europea della privacy. Se questa violazione sarà confermata, la nuova società guidata da Sam Altmann potrebbe incorrere in sanzioni fino al 4% del suo fatturato globale.
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