Il principale quotidiano sudcoreano “JoongAng Ilbo”, citando diverse fonti diplomatiche di Seul, sostiene che un diplomatico nordcoreano, ambasciatore “de facto” della Corea del Nord in Italia, ha disertato con tutta la sua famiglia e ha chiesto asilo in un Paese occidentale.
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Con il nostro corrispondente a Seoul, Federico Ojardias
Jo Song-gil, 48 anni, è a capo dell’ambasciata nordcoreana a Roma dall’ottobre 2017, quando le autorità italiane espulsero l’ambasciatore in carica in seguito a Sesto test nucleare della Corea del Nord. Se fosse vero, la sua fuga rappresenterebbe una nuova e imbarazzante defezione di alto profilo per il regime di Pyongyang.
Il diplomatico nordcoreano aveva chiesto asilo al governo italiano all’inizio di dicembre, ha riferito questa mattina il quotidiano a Seul. JoongAng. Il giornale aggiunge che, dopo qualche esitazione, l’Italia ha accettato di proteggere il disertore.
Il motivo è sconosciuto
Non si conosce ancora il motivo della sua fuga. Secondo la stampa sudcoreana, Jo Song-il ha ricevuto l’ordine di tornare a Pyongyang. Ma ha preferito scappare, con moglie e figli. L’uomo occupa senza dubbio un rango molto alto nella nomenklatura di Pyongyang: è raro che il regime consenta ai suoi diplomatici di essere accompagnati dalle loro famiglie, misura intesa a prevenire defezioni.
Il governo sudcoreano, che sta cercando di rafforzare i legami con la Corea del Nord, non ha confermato la fuga di notizie. L’ultima defezione nordcoreana di alto livello è stata Thae Yong-ho, vice ambasciatore a Londra, che si è rifugiato in Corea del Sud nel 2016. Da allora, Thae Yong-ho vive nascosto a Seul, sotto la protezione permanente del segreto servizio. , per paura di ritorsioni da parte del regime.
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