Il Ministero della Salute italiano ha vietato lo yoga popolare che coinvolge i cuccioli

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Il Ministero della Salute italiano ha vietato la pratica popolare dello yoga in presenza di cuccioli. Questa settimana hanno emanato una direttiva in cui si afferma che le lezioni di “puppy yoga” dovrebbero essere tenute solo con cani adulti, secondo la CNN e i media italiani. Secondo le autorità, lo scopo di questa misura è quello di tutelare la salute degli animali e la sicurezza degli operatori sportivi. La decisione è stata accolta con favore dagli attivisti per i diritti degli animali che hanno criticato la forma di yoga alla moda. Secondo gli attivisti per i diritti degli animali, le lezioni si svolgono spesso in condizioni inadatte ai cani. “Si tratta di un vero e proprio sfruttamento a fini commerciali che non ha riguardo per il benessere degli animali”, ha affermato Piera Rosati, responsabile della Lega nazionale per la protezione dei cani (LNDC). Dello stesso parere è anche la rappresentante di un’altra organizzazione per la tutela dei diritti degli animali, l’Enpa, Giusy D’Angelová, la quale ha affermato che l’organizzazione vigilerà sul rispetto del divieto.

Nel mese di marzo la famosa trasmissione televisiva Striscia la Notizia aveva attirato l’attenzione su alcuni casi discutibili di pratica yoga con i cuccioli. Ha sottolineato il presunto maltrattamento dei cani, ad esempio durante le pause tra gli allenamenti.

L’uso dei cuccioli nello yoga è stato criticato anche dagli attivisti per i diritti degli animali in altri paesi. La CNN ha citato Elisa Allen, vicepresidente della PETA (Organizzazione britannica per la protezione degli animali), affermando che fare esercizio con i cuccioli è solo uno stratagemma commerciale per gli allevatori. “La PETA esorta gli yogi a evitare tattiche economiche che utilizzano animali sensibili come sostegno a loro danno”, ha detto Allen, aggiungendo che altri governi dovrebbero prendere nota della questione.


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Michela Eneide

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