Per la stazione ferroviaria di Praga la SŽDC non dovrà pagare 350 milioni all’azienda italiana

Grandi Stazioni voleva i soldi come compenso per gli investimenti volti al miglioramento della stazione. Inizialmente richiesto 776 milioni di corone. Di questo importo la SŽDC ha pagato 565 milioni di corone come costi ammissibili per la ricostruzione parziale. Pertanto l’importo citato è stato ridotto a 210,8 milioni di corone. Altri 139,7 milioni di corone sono stati richiesti dalla società italiana come penale contrattuale.

Il giudice Lenka Vávrová, a giustificazione della sua decisione, ha ritenuto infondate le richieste della società e ha pertanto respinto la richiesta di pagamento aggiuntivo dei costi di riparazione. Insieme a ciò, le sanzioni contrattuali obbligatorie diventano ingiustificate. Contestualmente, il giudice ha condannato la società italiana a risarcire all’imputato il risarcimento delle spese legali. Oltre alla SŽDC la causa si rivolge anche alla České dráhy, ex proprietaria della stazione, e allo Stato.

Grandi Stazioni avrebbe dovuto affittare la stazione principale per 30 anni in base a un contratto del 2003. Tuttavia, parte del contratto prevedeva l’obbligo di ricostruire l’edificio entro il 16 ottobre 2016. Tuttavia, la società italiana non ha soddisfatto questo requisito e SŽDC ha successivamente rifiutato di farlo. prolungare il contratto di locazione. La mossa dell’amministrazione ferroviaria scatenò cause legali e fermò la ricostruzione.

La società italiana ha intentato quattro cause legali in relazione alla Stazione Centrale di Praga. La causa per stabilire la proprietà della parte storica del palazzo Fanta è stata respinta dalla Corte d’Appello nell’ottobre dello scorso anno. Inoltre Grandi Stazioni ha fatto causa anche per il trasferimento della nuova sala check-in dalle Ferrovie ceche all’amministrazione ferroviaria. Un’altra causa riguarda un risarcimento danni di 1,2 miliardi di corone, che la parte italiana chiede per il mancato rinnovo del contratto di locazione. La quarta controversia riguardava una richiesta di rimborso dell’investimento per le riparazioni, che è stata respinta proprio venerdì.

Michela Eneide

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