“Abbiamo una collaborazione nel settore energetico con le nostre rispettive società Eni e Petroci che hanno scoperto due importanti giacimenti (petrolio e gas), rendendo la Costa d’Avorio un attore in questo campo”Lo ha detto il presidente italiano in conferenza stampa ad Abidjan.
Il colosso italiano Eni ha avviato a fine agosto, insieme alla società ivoriana Petroci, la produzione di petrolio e gas naturale dal giacimento “Baleine”, la cui produzione potrebbe raggiungere i 150.000 barili/giorno di petrolio e 200 milioni di piedi cubi/giorno di petrolio olio. gas.
Il mese scorso l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi ha annunciato la scoperta di un nuovo giacimento denominato “Calao”, con un potenziale compreso tra 1 e 1,5 miliardi di barili di petrolio. Giovedì Mattarella, la cui carica è in gran parte onoraria, visiterà le attività della stazione di pompaggio presso il deposito “Baleine”.
Mercoledì mattina i due presidenti hanno discusso anche della questione dell’immigrazione clandestina. “Ribadisco la disponibilità della Costa d’Avorio a lavorare per contrastare l’immigrazione clandestina in Italia”, ha detto il signor Ouattara. Dall’inizio del 2023, secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), gli ivoriani saranno i secondi tra i cittadini sub-sahariani a sbarcare in Italia.
Alla fine di gennaio, l’Italia ha ospitato un vertice africano per presentare un piano di aiuti da 5,5 miliardi di euro al continente, sostenuto dal capo del governo di destra Giorgia Meloni, in cambio di una maggiore cooperazione sulla migrazione. L’isola di Lampedusa, situata a circa 145 km dalla costa tunisina, è uno dei principali punti di arrivo dei migranti che attraversano il Mediterraneo per raggiungere l’Europa.
“Crediamo in un partenariato che deve essere egualitario e basato sul rispetto reciproco”, ha detto mercoledì Mattarella. I due presidenti hanno infine discusso della situazione nel Sahel, dove paesi come Burkina, Mali e Niger hanno più volte affrontato la violenza jihadista e sono governati da regimi militari arrivati al potere tramite colpi di stato.
“Esprimiamo la nostra preoccupazione collettiva per il continuo peggioramento della situazione politica e di sicurezza nel Sahel”, si è lamentato il presidente italiano. Giovedì Mattarella lascerà la Costa d’Avorio per recarsi nel vicino Ghana.
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