Seicento presidi liceali, in una lettera, glielo chiedono Italia primo ministro Mario Draghi a ritardare il rientro degli studenti in poi Aula, fino al 31 gennaio e per votare, a quel tempo, la didattica a distanza, perché grande aumento dei casi al personale e agli studenti.
“Visti i casi positivi, la quarantena e i gruppi vulnerabili, noi impossibile per sollevare il peso di questa organizzazione”, hanno scritto in modo caratteristico. Nelle prossime ore, il numero di firme su questa lettera dovrebbe essere aumento.
“C’è un aumento costante del personale docente, che risulta positivo ai test. Certo, non sarebbe potuto tornare dopo le vacanze. C’è però chi ha scelto di non farsi vaccinare e sta subendo la sospensione obbligatoria, come previsto dalla legge. A tutto questo si aggiunge la quarantena. Si tratta di un numero altissimo, senza precedenti”, sottolinea l’appello al governo romano.
Si nota anche assenza una percentuale significativa di esso amministrativo e personale di supporto. Infine, il preside del liceo ha ricordato che “una nuova variante sta contagiando bambini e adolescenti come mai prima d’ora” e che “l’ospedale pediatrico di Roma, Babin Jeju, è ora pieno di giovani malati di coronavirus”.
Da segnalare che il governo italiano ha deciso che le classi delle scuole del Paese riapriranno normalmente, il 10 gennaio, anche con maggiore vigilanza.
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