Ratko Mladić non è morto

Il Tribunale dell’Aia ha smentito le informazioni sulla morte di Ratko Mladić pubblicate sul falso account Twitter del ministro degli Esteri della Bosnia ed Erzegovina Bisera Turković, creato dal giornalista italiano Tommaso Debenedetti, famoso per simili “frodi”.

“Le informazioni sulla morte di Ratko Mladic non sono vere e noi le neghiamo”, ha detto a N1 la portavoce del Meccanismo dei Tribunali Penali Internazionali, Helena Eggleston.

Interrogato sulle sue condizioni di salute, ha risposto: “Non commentiamo le condizioni di salute dei detenuti”.

L’informazione sulla morte di Mladić è stata smentita a N1 anche da suo figlio Darko Mladić. “Pensavo che sarei stato il primo a sapere che mio padre era morto”, ha detto a N1 Zagabria.

In precedenza, il falso account Twitter del ministro degli Esteri della Bosnia-Erzegovina Bisera Turković conteneva informazioni sulla morte di Mladić.

https://twitter.com/BTurkovicBH/status/1227211890536984576

Dato che l’account è stato aperto solo nel gennaio di quest’anno, e a parte la disinformazione sulla morte di Mladić, non ci sono altri messaggi, sembra trattarsi di un profilo falso, come dimostra l’ultimo tweet: “Questo account è falso e creato dall’italiano giornalista Tommaso Debenedetti”.

https://twitter.com/BTurkovicBH/status/1227221096824549377

A proposito, Debenedeti è noto per realizzare “truffe” simili e afferma che la sua missione è cambiare il modo in cui utilizziamo Internet. Durante la sua carriera, ha pubblicato più di 60 interviste immaginarie con figure di spicco, tra cui John Grisham, Desmond Tutu, Mikhail Gorbachev, il cardinale Ratzinger e il Dalai Lama.

Secondo i rapporti, negli ultimi anni ha utilizzato account falsi su Twitter per promuovere notizie false Interno aziendaleIl suo inganno ha scosso l’economia globale, ha minacciato le relazioni diplomatiche e ha messo in imbarazzo i principali media.

Alcuni lo hanno definito un “truffatore seriale” e altri lo hanno definito un “attivista sociale”, ha scritto Business Insider.

Il giovane si prepara all’avvio della procedura di appello, annunciata il 17 e 18 marzo. È previsto che durante il processo Mladić parlerà anche alla giuria.

Il giovane era davanti al Tribunale dell’Aia primo grado viene condannato all’ergastolo su 10 degli 11 conteggi. È stato assolto dalle accuse di genocidio in sei città, ma condannato per genocidio a Srebrenica, persecuzione, sterminio, crimini contro l’umanità, omicidio, atti disumani di sfollamento forzato, deportazione, terrorismo e attacchi illegali contro civili e presa di ostaggi.

Corrado Bellini

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