È trascorsa una settimana dall’inizio della massiccia interruzione di corrente elettrica nel Paese, che ha segnato l’avvio mercoledì dell’iter per la cessazione della concessione dell’Enel, che ha costretto la società di capitale italiana a dover allacciare 20mila clienti entro le 23.59 di ieri per evitare l’avanzamento nella successiva fase amministrativa. Inoltre, tre distributori – tranne quello italiano – hanno riconosciuto di aver ricevuto la richiesta di risarcimento legale del presidente Gabriel Boric, ma il rumore non si limita al territorio nazionale.
“Vista la discutibile gestione delle società Enel in Cile, “Il presidente Gabriel Boric mi ha incaricato di chiedere al nostro ambasciatore a Roma, Ennio Vivaldi, di contattare il rappresentante di Enel in Italia,” Lo ha riferito ieri pomeriggio il ministro degli Esteri Alberto van Klaveren tramite il suo social network “X”.
La Cancelliera ha spiegato che ieri “l’ambasciatore è stato contattato dal consigliere diplomatico La Presidente Giorgia Meloni, “che esprime la preoccupazione del Governo italiano e la sua disponibilità ad aiutare Enel a rispettare i suoi impegni nel nostro Paese”. Così è stato completato l’inizio della nuova ala a livello diplomatico.
Scaduto l’ultimatum di Enel all’avvio del processo, Ieri alle 11 il ministro dell’Energia Diego Pardow ha riferito in un punto stampa che l’Enel ha ripristinato la fornitura a 12mila persone, meno 8mila, cifra che non è stata aggiornata fino alla chiusura di questa edizione. Se questo impegno verrà rispettato, questo venerdì il governo formulerà nuove prescrizioni con l’obiettivo di realizzare il piano. Se l’obiettivo non viene raggiunto si passa alla fase successiva, ovvero quella contraddittoria.
Il suo tono era più duro di quanto lasciasse intendere. Ha assicurato che il terzo piano di risanamento della società è stato accettato e che i due piani precedenti sono “palesemente insoddisfatti”. “Per molto tempo abbiamo avuto violazioni delle norme normative in tutto il Cile”, ha detto.
L’iter per la fine delle concessioni Pardow ed Enel: “Con che faccia chiederemo ai cittadini di pagare la bolletta quando il servizio è disfunzionale e lento”
Compensazione
Pardow ha risposto ancora una volta – come aveva fatto mercoledì al Senato – alle dichiarazioni di Enel Cile per voce dell’amministratore delegato, Giuseppe Turchiarelli: “Hanno detto che risponderanno alle domande del presidente e quindi cercheranno di accelerare il rilancio della trattativa scadenza da parte del Servizio Nazionale dei Consumatori (Sernac). “Non è quello che ha detto il Presidente.”
E aggiunge: “Quello che deve succedere è che i distributori, consapevoli dello scarso servizio che forniscono ai cittadini, capiscano cheÈ tempo di avanzare la compensazione legale determinata dalla Supervisione dell’elettricità e dei combustibili (SEC) insieme al Ministero dell’Energia“, ha aggiunto, sottolineando che il risarcimento richiede tempo poiché le aziende intentano azioni legali contro il processo.
Dalla sua dichiarazione risulta che il Presidente si riferiva al risarcimento legale, che corrisponde al valore dell’energia non fornita durante l’interruzione del servizio, e che si riflette nello sconto nei conti.
Poche ore dopo, la strategia dell’azienda in tal senso ha cominciato a delinearsi. CGE e Chilquinta – entrambe società di proprietà del gruppo cinese State Grid – e Grupo Saesa hanno annunciato che pagheranno innanzitutto un risarcimento legale ai clienti interessati e un risarcimento per i danni (per cibo bruciato, medicinali e attrezzature).
Dopo giorni di silenzio, in un comunicato, il direttore generale di CGE, Ivan Quezada, “si rammarica profondamente di tutti i disagi causati ai suoi clienti” a causa delle interruzioni di fornitura dovute – a suo avviso – a “sistemi di facciata senza precedenti”, con conseguenti “danni significativi alle infrastrutture elettriche”. E assicura che restano da collegare solo «alcuni punti concreti».
Anche il Grupo Saesa ha fatto lo stesso, precisando che questa compensazione verrà applicata per prima, quindi avvieranno immediatamente il processo, il che significa che, a partire dalla fatturazione della prossima settimana, questo sconto sarà incluso. E, a differenza di altre aziende, si è impegnata a normalizzare i servizi ai clienti interessati entro il 9 agosto, ad eccezione di alcune situazioni in aree rurali estreme.
Tuttavia, ci sono anche altri modi di compensazione come ha avviato una procedura volontaria collettiva (PVC) con il Servizio nazionale dei consumatori (Sernac) per determinare una formula destinata a risarcire le persone colpite. Fino a ieri Enel era l’unico distributore di energia elettrica ad avvalersi di questa opzione. E, anche se alcune fonti hanno commentato che la CGE esclude questa tratta, Sernac l’ha ufficializzata il 6 agosto ed è in attesa di una risposta.
Situazione regionale
Enel è stata protagonista di questa crisi grazie alla sua presenza nella regione metropolitana, così come altri soggetti responsabili nella regione. Infatti, in risposta alle quattro accuse mosse dalla SEC contro Enel, ieri l’ente ha attaccato CGE per ritardi nella sostituzione dell’elettricità e mancati tagli. L’indagine ha evidenziato ritardi nella sostituzione in 21 comuni della Regione metropolitana e 16 della Regione di O’Higgins, verificando l’esistenza di quasi 2.500 abitazioni rimaste senza fornitura per più di 72 ore.
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