I senatori del Movimento Cinque Stelle hanno chiesto la fine delle consegne di armi alle truppe ucraine perché “altrimenti tutti gli sforzi per ridurre le tensioni potrebbero essere messi a repentaglio”. L’intera questione è resa ancora più grave, poiché martedì il primo ministro tecnocratico italiano informerà il parlamento di Roma della linea generale di governo per l’Ucraina. Subito dopo, le sette forze politiche filogovernative hanno dovuto approvare o disapprovare la posizione di Draghi e l’intera strategia.
Da tempo sia Lega che Cinque Stelle hanno criticato le spedizioni di armi della Roma, insistendo sul fatto che si dovrebbe porre un’enfasi quasi esclusiva sulle iniziative diplomatiche. Non vogliono essere equiparati alla posizione di centrosinistra e centrosinistra, Berlusconi Forza Italia, e cercano di ottenerlo intervenendo e resistendo alla politica estera.
Possibile crisi di governo
Tuttavia, il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, l’ex leader dei “cinque stelle”, prende una netta distanza da questa posizione. Ha chiesto che l’Italia non si distingua dalla linea generale dei membri della Nato, perché in questa fase sarebbe pericoloso.
Mario Draghi rischia dunque di affrontare un’imminente crisi di governo? Difficile credere che si possano preparare le urne per le elezioni anticipate di fine luglio, in un momento in cui la crisi energetica ed economica crea grossi problemi anche in Italia. È probabile che trovi qualche compromesso – anche se temporaneo – dell’ultimo minuto, almeno con la maggior parte dei membri del Movimento Cinque Stelle. Che, ovviamente, ora sembra una nave senza equipaggio. È chiaro, tuttavia, che, nonostante l’estate, le tensioni all’interno di una governance ad ampio raggio rimarranno molto elevate.
Fonte: DW
“Analista certificato. Esploratore a misura di hipster. Amante della birra. Pioniere estremo del web. Troublemaker.”