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La Commissione Europea annuncerà oggi un piano di emergenza per ridurre i consumi di gas in caso di interruzione totale del flusso dalla parte russa. Gli ultimi sviluppi, ovviamente, sembrano rimuovere per ora lo scenario dell’orrore dall’embargo diretto della Russia sull’Europa.
Gazprom ha annunciato, seppur ufficiosamente, che da domani il gasdotto Nord Stream 1 riprenderà a funzionare, seppur con portata ridotta. Non possiamo trarre conclusioni definitive su come si gioca il gioco del gatto e del topo tra Bruxelles e Mosca attraverso l’oleodotto.
Sappiamo che il parallelo con l’accesa guerra in Ucraina è un’altrettanto accesa guerra di propaganda, ricatto e impressione, con gli europei – tutti europei, dall’Atlantico agli Urali – vittime chiamati a pagare a caro prezzo le avventure geopolitiche del loro leader.
Tuttavia, è molto importante per i cittadini dell’UE. il fatto che la sua leadership, che non ha preso alcuna iniziativa per disinnescare diplomaticamente la guerra in Ucraina, si stia preparando a sostenere il peso di una crisi energetica senza precedenti.
Chiede loro di pagare il prezzo del caos energetico, a cui la leadership europea ha contribuito con azioni e omissioni, con misure drastiche di contenimento dei consumi.
I costi di queste opzioni, sostenute dalla Russia da Putin, sono misurabili, dolorosi e in una certa misura indipendenti dall’estorsione del monopolio energetico russo. Ieri il Fondo Monetario Internazionale, l’Agenzia Internazionale per l’Energia dell’altro ieri e molte organizzazioni e analisti internazionali stanno formulando una valutazione che molti paesi dell’UE, con una forte dipendenza dalle risorse energetiche della Russia, rischiano di essere bruciati da una nuova ondata di recessione .
Come reagirà la leadership politica ed economica dell’Unione europea? in questo avvertimento, al centro di questo nuovo fuoco nell’economia? Con i dati finora ha reagito con la stessa lentezza e con le stesse scelte sbagliate che 14 anni fa trasformarono la crisi finanziaria americana in un disastro economico dell’Eurozona, con la Grecia come prima vittima.
Il fatto che l’Italia sia attualmente al centro del tifone non è un sollievo.
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