Italia: Salvini chiede all’Ue di ripensare le sanzioni alla Russia

L’Unione Europea deve riflettere sul successo o meno delle sanzioni imposte alla Russia per la guerra in Ucraina, ha affermato oggi il leader della Lega italiana anti-immigrazione Matteo Salvini.

L’atteggiamento dell’Italia nei confronti dell’Ucraina non cambierà se la destra vincerà le elezioni del 25 settembre, ha assicurato Salvini in un discorso all’incontro annuale dell’organizzazione popolare cattolica Comunione e Liberazione (CL). Una risposta indiretta a chi teme il dito della Russia nei sondaggi, ma anche al direttore del Centro Studi Europei e Internazionali della Scuola Superiore di Economia di Mosca, Dmitry Suslov, che in un’intervista al Corriere della Sera ha sostenuto che le elezioni italiane cambierebbero la direzione della guerra: se vincerà la destra “è probabile che il nuovo governo adeguerà il suo approccio alla guerra e le sue relazioni con Mosca”.

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Salvini, il cui partito mantiene legami con la Russia Unita di Vladimir Putin dal 2017, ha condannato l’aggressione russa in Ucraina e ha insistito sul fatto che la Russia non interferirà nelle elezioni italiane. Altri membri della coalizione di estrema destra in Italia, i “Fratelli d’Italia” di Giorgia Meloni – favoriti dai sondaggi per diventare la prima donna primo ministro del Paese – e l’ex primo ministro e magnate dei media Silvio Berlusconi Forza Italia hanno anche preso una posizione pro-ostile e guerra pro-europea in Ucraina.

I Democratici di centrosinistra, invece, accusano Salvini – che in passato ha elogiato Putin ed è apparso su magliette con immagini del presidente russo – e Berlusconi – vecchio amico del leader russo – di possibile indebolimento dell’Occidente. sul fronte delle sanzioni contro la Russia, anche se entrambi i politici hanno ribadito la loro opposizione all’invasione dell’Ucraina da parte di Putin.

Salvini: “Per la prima volta nella storia vince chi viene sanzionato”

E la dichiarazione di Salvini di oggi, dopo le prime rassicurazioni, rafforza con ambiguità le preoccupazioni di chi teme un cambio di rotta da parte del governo di estrema destra dopo le elezioni.

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Salvini ha affermato di non volere che le sanzioni occidentali sostengano lo sforzo bellico della Russia. “Bisogna guardare i numeri sulle sanzioni contro la Russia, il surplus commerciale della Russia è di 70 miliardi di dollari e per la prima volta nella storia vince chi viene sanzionato.

Chiedo che si valuti l’utilità di questo strumento: se funziona si va avanti, ma se funziona il contrario si rischia di tornare indietro di dieci anni. Gli strumenti che avrebbero dovuto ostacolare Putin hanno finito per giovare alla sua economia.

Non voglio che le sanzioni inneschino la guerra. Spero che ci pensino a Bruxelles”, ha detto.

Leta: Nessun messaggio di ritiro dovrebbe essere inviato a Putin

Immediata la reazione del capo del Pd di centrosinistra ed ex premier italiano Enrico Letta, che suggerisce di non inviare alcun segnale di allentamento delle sanzioni a Putin, che ricatta l’Italia e il resto d’Europa con forniture di gas russe . .

“Il peggio che si può fare è inviare un segnale condiscendente a Putin. L’Italia deve essere chiara su questo, mantenere la sua alleanza e non cambiare le sue linee”, ha detto.

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Ha aggiunto: “La situazione in autunno e in inverno sarà molto più complicata di quanto pensassimo. Dobbiamo aumentare il livello di intervento, per quanto riguarda le sanzioni le decisioni vanno prese con i nostri alleati. Il peggio che possiamo fare è inviare a Putin segnali che ci stiamo ritirando, un cambio di linea significa che ci stiamo ritirando dallo zar”.

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Alberta Trevisan

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