Questa è la via di fuga più pericolosa al mondo: centinaia di persone hanno raggiunto le coste italiane attraverso il Mediterraneo. C’è anche la morte.
In Italia in poche ore erano arrivati via mare più di mille migranti. Sbarcarono in diversi porti siciliani. Sabato, una nave mercantile e la Guardia Costiera hanno salvato 674 persone da un peschereccio nella regione meridionale italiana della Calabria, alcune direttamente fuori dall’acqua. La nave era andata alla deriva per oltre 200 chilometri al largo della costa calabrese. Oltre ad essere stati soccorsi, sono stati ritrovati anche i corpi di altre cinque persone.
Altre 522 persone sono arrivate sabato sera su 15 barche provenienti dalla Tunisia e dalla Libia nell’isola mediterranea di Lampedusa. Secondo le organizzazioni umanitarie, centinaia di altre persone salvate dalle difficoltà in mare stanno aspettando di sbarcare.
Secondo la sua stessa dichiarazione, l’organizzazione non governativa con sede a Berlino Sea-Watch ha soccorso sabato oltre 400 persone in quattro missioni, tra cui una donna incinta e diversi bambini. Secondo l’equipaggio, la nave “Ocean Viking” dell’ONG SOS Méditerranée ha trasportato 87 persone al largo delle coste libiche da “gommoni sovraffollati”.
Il centro di accoglienza è molto affollato
Secondo il ministero dell’Interno di Roma, dall’inizio dell’anno sono 34mila i migranti che hanno attraversato il Mediterraneo per entrare in Italia. L’anno precedente 25.500 persone, nel 2020 10.900 persone. Secondo i media italiani, il centro di prima accoglienza di Lampedusa era drammaticamente sovraffollato. Pertanto, ci sono più di 1.200 persone in alloggi progettati per 300 persone. Questo è circa quattro volte tanto quanto pianificato.
Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), il Mar Mediterraneo è la rotta aerea più pericolosa al mondo. Secondo le stime dell’OIM, dall’inizio dell’anno 990 persone sono morte o sono scomparse agli incroci.
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