A partire dal Savas D. Vlassis
La dimensione politica alla base della prossima scelta del governo in un importante programma di armamenti non solo è critica e ampiamente evidente, ma non è stata nascosta fino a tempi recenti. In ogni tono, nelle decisioni prese dal governo, si sottolinea in un modo o nell’altro il peso politico-diplomatico. E se finora queste dimensioni sono state riferite a Stati Uniti, Francia o Israele, il governo intende rafforzarle con altri Paesi partner. Da un lato, ci sono programmi di equipaggiamento che vengono implementati secondo necessità, dall’altro, il governo cerca di evidenziare attraverso di essi una maggiore convergenza della cooperazione su questioni di difesa e sicurezza con altri partner.
Parlando di recente a un editore accreditato il 15 dicembre, HYTHA N. Panagiotopoulos riferisce direttamente a l’intenzione del governo di combinare il suo importante programma di armamenti con più ampi accordi di cooperazione nel settore della difesa con società appaltatrici statali. E l’accordo, che, come ha spiegato, includerebbe anche una qualche forma di clausola di mutua assistenza alla difesa, nel quadro generale raggiunto con la Francia. HYTHA, infatti, ha specificamente menzionato Roma e Berlino come disponibili per un simile accordo.
I due partner europei dell’azienda stanno facendo offerte per i programmi della Marina ellenica (corvette) e dell’Esercito ellenico (corazzato). Infatti, fin dal primo momento la risposta dell’Italia al programma delle corvette fu accompagnata da un intenso interesse politico trasferito, come abbiamo rivelato, l’allora presidente del Consiglio Draghi stesso, al suo omologo greco, nella loro comunicazione. È interessante notare che la disponibilità mostrata dai governi italiano e tedesco per un più ampio accordo di cooperazione per la difesa, in cui sarebbero inclusi i contratti di fornitura, riguarda le aziende private e non le aziende statali. Naturalmente, questo è uno sviluppo positivo e molto interessante del modello greco della “diplomazia delle armi”.
Per il programma corvette, nonostante l’impressione che il vincitore sarebbe stato annunciato a dicembre, alla fine è stata concessa una nuova proroga. La scadenza è stata ritenuta necessaria dal Presidente del Consiglio, non solo perché le proposte avanzate dal Gruppo Navale francese e dall’italiana Fincantieri non erano soddisfacenti e complete, ma anche per ragioni prettamente politiche. La parte francese, invece, non ha offerto finora nulla di speciale in materia di cooperazione industriale e ritorni, nel programma fregata HN FDI, e non ha indicato di essere orientata verso qualcosa di molto più sostanzioso per la Gowind Corvetta HN. . Stesso discorso per la parte italiana, che, peraltro proprio pochi giorni fa, il 16 dicembre ha portato alla firma dell’accordo di collaborazione di Fincantieri con ONEX Shipyards & Technologies Group, in termini di prendere il programma corvette. Tuttavia, mentre l’annuncio si concentrava principalmente sulla partecipazione dei cantieri navali greci alla costruzione navale, a causa dell’interesse della Grecia per una nuova pagina nei cantieri navali del paese, non c’erano quasi proposte di cooperazione francese e italiana da parte di altri europei. alloggiare le armi e i sistemi elettronici che equipaggeranno le corvette greche.
Tuttavia, soprattutto nel caso della candidatura italiana, un motivo aggiuntivo e molto fondamentale per cui è stata concessa la proroga è stato per la preparazione e l’elaborazione di un piano di cooperazione per la difesa con la Grecia da parte di Roma. Inoltre, l’ulteriore rafforzamento delle relazioni bilaterali è stato confermato nel primo contatto di Kyriakos Mitsotakis con Georgia Meloni, il 15 dicembre. In quanto annunciato ufficialmente non si parlava di nuovi ambiti di cooperazione in cui si chiedeva la firma di un accordo bilaterale, ma si discuteva di questi temi.
Ma c’è anche il desiderio della Germania di intraprendere azioni simili. E qui il rapporto tra il premier greco e la cancelliera tedesca è più che diretto. Il 15 dicembre, il Ministero della Difesa ha affermato che, secondo le sue stime, gli interessi tedeschi in generale si sarebbero “presto” nuovamente riscaldati. Il giorno successivo si è tenuto a Bruxelles un incontro tra la direttrice dell’Ufficio diplomatico del Primo Ministro greco, Anna-Maria Boura, e il rappresentante stampa della Presidenza turca, İbrahim Kalin, alla presenza del responsabile della politica estera e della sicurezza consigliere della Cancelleria federale tedesca, Jens Plettner. L’incontro si è tenuto su iniziativa della Germania, ma i contenuti dei colloqui non sono stati resi pubblici in quanto riservati. Tuttavia, secondo informazioni affidabili di DOUREIOU IPPOU, il funzionario tedesco ha avuto anche conversazioni speciali con la sua controparte greca su questioni bilaterali, tra le quali ha toccato l’accordo bilaterale di cooperazione per la difesa attualmente in fase di elaborazione. Berlino sta attualmente lavorando a una bozza di proposta.
Pertanto, il Ministero della Difesa ha trasmesso in modo affidabile il processo politico generale anche con la Germania, in termini di direzione dell’accordo con la Grecia, inclusa la forma di una clausola di mutua assistenza alla difesa. In questo contesto, lo sviluppo dovrebbe essere previsto nel prossimo periodo del programma per l’approvvigionamento di 205 TOMA KF41 Lynx e un aggiornamento parziale di 123 carri armati Leopard 2A4.
A prescindere dall’esatto contenuto attribuito al concetto di “aiuto alla difesa”, non c’è dubbio che la firma di tale trattato da parte di Atene serviva a un concetto generale di politica estera volto a rafforzare il prestigio e la credibilità del Paese. Questa dimensione è strettamente correlata all’aumento delle capacità di difesa nazionale e al rafforzamento della deterrenza.
HYTHA: abbiamo appaltato 172 programmi di attrezzature per un valore di 14,4 miliardi di euro
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