Tomorrow’s World e la rivelazione di Karin Viard superano questo premio per il mondo ospedaliero. Pieno di buone intenzioni, ma irregolare.
Dodici anni dopo il suo ultimo lungometraggio, E all’improvviso mi mancano tutti (e il suo bellissimo cast: Mélanie Laurent, Michel Blanc, Manu Payet, Géraldine Nakache…), Jennifer Devoldere torna alla ribalta affrontando un argomento di grande attualità – il mondo degli ospedali – per portarla nella commedia sociale e commovente. La storia di Léopold che, dalla morte di sua madre per cancro, ha un solo obiettivo a scuola: diventare medico. È stato Léopold a cadere dall’alto negli esami di ammissione all’università quando la sua posizione lontana nelle classifiche lo ha portato a integrare la scuola di ostetricia per impostazione predefinita. Diciamolo chiaro e tondo, una volta sollevata questa situazione, la storia si svolgerà in modo troppo programmato, troppo atteso per suscitare pieno consenso. Pertanto, non era necessario avere talenti chiaroveggenti altamente sviluppati per sospettare che Leopoldo, inizialmente disgustato da questa situazione, si sarebbe gradualmente sviluppato lì.
Ragazzo saggio tende anche a disperdersi in trame secondarie poco interessanti (storia d’amore, malattia di Nathalie, un’ostetrica esperta con un carattere forte che prenderà Leopold sotto la sua ala protettrice, ecc.) invece di concentrarsi su ciò che alla fine si rivela più riuscito: i ritratti della vita quotidiana – una giornata in ospedale piena di assurdità, da ostetriche completamente dedite alla loro professione e sotto pressione. Per mancanza di personale. Per mancanza di mezzi. A titolo di amministrazione ha la precedenza sul medico.
Tante cose che tutti sanno ma non è mai vano ricordare, soprattutto quando queste scene sono animate dai meravigliosi attori, guidati da Karin Viard che padroneggia questo personaggio dalla bocca grande con un grande cuore a portata di mano. Melvin Boomer. Recentemente rivelato dall’impressionante composizione di Joey Starr nella serie Mondo futuroil suo carisma, la precisione, la naturalezza e l’intensità fanno dimenticare i tanti difetti di un film che non raggiunge mai del tutto l’apice dei suoi buoni propositi.
Ostetrica consegnata a Festival internazionale del cinema comico dell’Alpe d’Huez. Uscirà nelle sale il 15 marzo.
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