Anni di instabilità politica in Italia

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Silvio Berlusconi, Romano Prodi, ancora Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta. Quattro diversi primi ministri e 5 diversi mandati negli ultimi otto anni dimostrano anni di instabilità politica in Italia.

Quando ad aprile Enrico Letta accettò di formare un governo di unità nazionale, aveva due priorità. Innanzitutto, modifiche alla legge elettorale, per garantire la stabilità politica. In secondo luogo, rafforzare l’economia creando posti di lavoro.

Il Partito Democratico controlla la maggioranza nel DPR. Ma la mancanza della maggioranza assoluta al Senato ha fatto sì che Enrico Letta non potesse fare nulla. Per la formazione di un governo è necessaria la collaborazione con il centrodestra e Silvio Berlusconi.

Le decisioni prese nel Popolo della Libertà berlusconiano furono determinate dallo stesso Cavaliere. Poiché ha problemi con la giustizia, Berlusconi, così come il partito di governo, prende decisioni basate su interessi personali, causando così problemi al governo.

A luglio, un tribunale italiano ha condannato Silvio Berlusconi a 4 anni di carcere per evasione fiscale, riducendo successivamente la pena a un anno. Da allora Cavaliere ha più volte tentato di vincere i primi ricorsi.

Lo scorso fine settimana, dopo il dibattito sull’aumento dell’Iva, Berlusconi ha chiesto ai suoi politici di dimettersi dal governo.

Il messaggio di Kirinalio Megaro è molto chiaro. È impossibile tenere elezioni anticipate senza prima modificare la legge elettorale. Secondo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è questa la radice del male per la politica italiana.

Questa posizione può spiegare in una certa misura il cambiamento di strategia intrapreso da Silvio Berlusconi. All’ultimo momento ha fatto marcia indietro, chiedendo ai suoi parlamentari di votare finalmente la fiducia al governo Leta.

Alberta Trevisan

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