La polizia italiana ha annunciato un grande successo. È stato arrestato a Palermo il leader mafioso Matteo Messina Denaro, il ricercato numero uno degli ultimi 30 anni.

Il grande fuggitivo è stato arrestato. È stata verificata la notizia secondo cui Matteo Messina Denaro è malato da tempo. I Carabinieri lo hanno arrestato questa mattina presso la clinica privata di Palermo La Maddalena, dove era ricoverato per accertamenti per una patologia oncologica. Sessant’anni, era stato trasportato dalla Sicilia, in condizioni segretissime. Secondo la stampa italiana è lui il “ricercato numero uno” del Paese, successore di Totò Riina e Bernardo Provenzano alla guida di Cosa Nostra. Aphantas, crudele, forte.

Secondo le prime informazioni, utilizzava il falso nome Andrea Bonafede e, nonostante le precarie condizioni di salute, quando in mattinata sono arrivati ​​i carabinieri ha tentato di scappare. Poco prima che lo trovassero, stava aspettando in fila per fare il test per il coronavirus e, secondo le informazioni finora, il suo trattamento contro il cancro era iniziato un anno fa. Attualmente la Procura sta verificando se il titolare della clinica privata conosce la vera identità del leader della criminalità organizzata siciliana.

Coinvolgimento in esecuzioni e altri crimini

Ormai era esausto e oberato di lavoro, ma negli ultimi trent’anni Messina Denaro aveva ordinato, e in alcuni casi eseguito, decine di esecuzioni. Tentò di uccidere il giornalista italiano Maurizio Costanzo e nel 1992 prese parte ai preparativi per l’attentato e l’omicidio del giudice simbolo della guerra alla mafia, Giovanni Falcone.

Favorì anche una strategia dura, che portò al bombardamento delle città centrali di Roma, Firenze e Milano. L’esplosione compiuta da Cosa Nostra negli anni Novanta tentò di ricattare interi Stati italiani. Ma soprattutto, gli italiani non possono dimenticare la tragica storia del dodicenne Giuseppe Di Matteo. Del bambino ucciso da Messina Denaro perché il padre collaborava con il giudice. La crudele mafia ha distrutto con l’acido il cadavere del bambino dopo averlo strangolato.

Tutti, adesso, qui in Italia, si chiedono chi cercherà di prendere il controllo della mafia, se ci sarà una nuova “leadership centrale”, o se inizierà una violenta guerra intramafiosa dalle conseguenze incontrollabili.

Fonte: capitale