Chania Press 1831-1981: giornale “KENTPON”.

Giornale KENTPON.

Canea, 1910
Dettagli del giornale:
* Giornale politico settimanale
* L’editore responsabile è Manousos Manousakis
* È un formato di quattro pagine, tre colonne, 27,5×45
“KENTRON” è un settimanale politico pubblicato a Chania nel 1910 con il caporedattore Manouso Manousaki.
L’unico foglio superstite (13 febbraio 1910) manca di una sezione ed è impossibile trarre conclusioni certe se “Kentron” sia correlato al “Kentron” del 1900. gli altri elementi sono tutti diversi ed è per questo che viene presentata questa versione separatamente.
Il contenuto del foglio era costituito dagli articoli: “NUOVE COMUNICAZIONI”, “Sotto censura”, “SI FORZE E BALCANI”, “QUESTIONE TURCHIA E KRETAN, RITIRO URGENTE DELL’AMBASCIATORE”, “PROPOSTA FORZA TURCHIA ALL’EGE DI CRETA “, “DICHIARAZIONE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI DELLO STATO D’ITALIA AL PARLAMENTO ITALIANO”, “BANDO DEL COMITATO ESECUTIVO”, “UN VOURDOUBAKIS”, “Passi della Regina d’Inghilterra”, “Statuti dell’ASSOCIAZIONE PATRIOTICA “KODROS” .
Quanto detto è interessante sull’unico foglio superstite 17 (13/2/1910) per quanto riguarda il ruolo svolto da Proteggi le truppe a Creta: “Il nuovo giornale, il cui testo è pubblicato di seguito, è in contraddizione con tutto il lavoro delle Guardie a Creta dal 1897 e da lì e in particolare alle comunicazioni dell’ottobre 1908 e del luglio 1909. Questa contraddizione non è il risultato di colpa locale, in quanto la questione della bandiera nasce anche dalla paradossale definizione di status riconosciuta con la comunicazione del luglio 1909 come siamo autorizzati a sventolare cento bandiere nazionali in tutti i luoghi ufficiali e non centouno !!”.
L’articolo conclude così: “Non siamo bambini che non riconoscono che nella diplomazia, e nella diplomazia di oggi, né giustizia né Dritto Ma energia E interesse. Lo neghiamo contro le grandi potenze siamo impotenti ma forti contro le nostre leggiattraverso la politica sobria e stabile del popolo cretese, la giustizia trionferà, perché se questa non può commuovere i freddi diplomatici, commuoverà gran parte dei popoli d’Europa “.

Alberta Trevisan

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