Con “Il mio nome è Vendetta” Netflix propone un film di vendetta efficace, portato avanti da Alessandro Gassmann. A 57 anni, l’attore è fisicamente imponente e rende credibile il suo personaggio di ex sicario particolarmente violento.
Il mio nome è VendettaVendetta Italiana su Netflix
Il mio nome è Vendetta presenta Santo, l’uomo al timone una vita tranquilla con la moglie e la figlia Sofia, isolato nella regione Trentino-Alto Adige. Finché un giorno, dopo aver passeggiato nella natura con sua figlia, le fece una foto. O uno o due, il suo profilo appare nel database degli uomini che non sono rispettabili. Poco dopo, quando lavora più ore nella sua segheria, manda suo cognato a prendere Sofia all’allenamento di hockey. Il motivo per cui i due criminali sono stati mandati ad uccidere Santo li confonderà.
Così suo cognato e sua moglie furono trucidati, ma per fortuna Santo trovò sua figlia che riuscì a scappare. Il motivo di questo attacco? Santo è in realtà un ex assassino che vent’anni prima era riuscito a scappare dalla mafia calabrese. Ma il suo passato lo raggiunge, e ora vuole vendetta.
Il mio nome è Vendetta non rivoluziona il genere ma ha una buona argomentazione. Soprattutto coinvolgendo fino in fondo la giovane Sofia, che sarebbe rimasta accanto al padre anche nei momenti peggiori. Inoltre, presenzaAlessandro Gasmann visto. Da sopra la sua 57 anni, l’attore rende credibile il personaggio di questo ex assassino, segnato dal suo passato e tornato al dovere. Un personaggio che ricorda quello interpretato da Liam Neeson in anni recenti. Tranne che le orge violente a cui assistiamo nella produzione italiana di Netflix sono molto più importanti.
Preparazione fisica e (quasi) nessun infortunio
Alessandro Gassmann, che abbiamo visto Portatore 2 (2005), dà quindi tutto se stesso per un film diretto da Cosimo Gomez. Per arrivarci, l’attore doveva chiaramente farlo poca preparazione fisica per recitare in scene d’azione. Chiesto su questo da lei è repubblicana, ha spiegato che sentiva di avere il fisico per questo, ma non l’ha mai usato davvero come attore. Tuttavia, per Il mio nome è Vendettadeve farlo tre mesi di formazione per tornare in forma, prima di lavorare con Emiliano Novelliil coordinatore degli stuntman del film.
Dispone di un centro di formazione all’avanguardia a livello internazionale. C’è stato un tempo in cui il reparto stunt in Italia era un po’ circense, avventuroso, all’italiana, potremmo dire. Al contrario, adesso, grazie alle serie televisive, abbiamo una struttura modernissima.
L’attore ha continuato evidenziando gli stuntman intorno a lui e la loro formazione iniziale di parkour che consente loro di produrre incredibili scene d’azione. Tuttavia, lo ha stabilito nessuno è rimasto ferito sul settranne una persona, Ginevra Francesconiche interpreta sua figlia.
Nessuno si è fatto male, solo Ginevra ha interpretato mia figlia: quando l’hanno chiusa nel baule, diciamo che ha sentito davvero l’impatto…
Alessandro Gassmann, seguace della violenza artificiale
Per fortuna niente di grave per l’attrice. Quanto ad Alessandro Gassmann, se è così credibile in questo ruolo, sarà anche per via del suo passato. ha “Ruvido“nella sua giovinezza.
Diciamo che da bambino, fino a 17 anni, ero del tutto insopportabile: maleducato, grosso come sono adesso. Forse è anche per questo che, quando ho capito quanto fossi stupida e brutta, ho deciso di scappare dalla violenza. E forse è per questo che sono affascinato dalla violenza artificiale. (…) Tutto è sbagliato e non fa male a nessuno.
Ad ogni modo, l’esperienza sarà positiva per l’attore che afferma di essersi divertito molto Il mio nome è Vendetta che d’ora in poi vuole solo fare questo tipo di film.
Il mio nome è Vendetta disponibile in Netflix.
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