Il tradizionalmente moderato Partito Democratico Italiano (Partito Democratico) ha deciso nelle sue recenti elezioni interne al partito di girare a sinistra eleggendo Ellie Schlein come suo leader.
Dopo un processo interno al partito segnato da un’enorme differenza nei risultati delle due votazioni svolte, vale a dire membri del partito e semplici cittadini che volevano votare, gli esclusi hanno avuto la meglio sui favoriti.
Principali cambiamenti
La 38enne Ellie Schlein è da due settimane la nuova leader della sinistra italiana, battendo il favorito del duello, Stefano Bonacini. Al primo turno, infatti, dove avevano diritto di voto solo gli iscritti al partito, la vittoria di Bonacini è stata schiacciante: il presidente dell’Emilia-Romagna, regione del nord del Paese, ha vinto comodamente con il 52,87% all’inizio delle elezioni. il secondo turno delle primarie, in cui si trovarono due dei quattro gladiatori della prima domenica. Il vincitore finale è arrivato secondo con il 34,88%.
Ma tutto si è ribaltato una settimana dopo, il 26 febbraio, quando al secondo turno delle elezioni interne al partito, indette con il voto per partito, sistema utilizzato solo dal Pd in Italia, Schlein è riuscito. grande sorpresa. Al 53,75%, contro il 46,25% di Bonacini, diventa il nuovo leader del Pd.
Chi è Ellie Schline e perché “spaventa” i moderati?
La prima segretaria donna nella storia del Pd italiano è anche la persona più giovane alla guida del partito. Questo è stato descritto da molti come una boccata d’aria fresca sulla scena politica dell’Italia centrale, mentre altre parti del mondo hanno espresso seri dubbi. Schline è apertamente bisessuale, proviene da una famiglia ebrea americana da parte di padre, è cresciuto a Lugano, in Svizzera, e possiede tre nazionalità (americana, italiana, svizzera).
Al di là dell’ambiente cosmopolita, Sline ha portato nuove idee al Partito Democratico mentre sosteneva i poveri, l’istruzione pubblica e i lavoratori. Criticandolo per il suo sostegno agli strati economici più bassi, il commentatore di destra Italo Bocino ha affermato: “A differenza di Meloni, non ha mai conosciuto la povertà in vita sua né ha conosciuto lavoratori” sottolineando il fatto che Slaine ha frequentato una scuola privata svizzera per “figli di ” . dall’élite”.
Un’altra dichiarazione di Schline che ha generato molte discussioni riguarda l’invasione russa dell’Ucraina. Anche se il nuovo segretario del Pd italiano ha chiarito che “dobbiamo sostenere il diritto dell’Ucraina a difendersi con tutti i mezzi disponibili”, allo stesso tempo ha affermato che “da pacifista non credo che le armi da sole possano porre fine alla guerra”. e credo che l’Occidente dovrebbe cercare una mediazione cinese con la Russia per convincere quest’ultima a fermare l’invasione. Dichiarazioni come queste dovrebbero allontanare molti elettori centristi dal Partito Democratico.
Critico interiore
Ci sono anche molte voci all’interno del partito, soprattutto dei quadri centristi moderati, che avvertono di una svolta a sinistra incoerente con la storia del partito.
L’ex ministro Giuseppe Fioroni, tra i membri fondatori del Pd, ha dichiarato a POLITICO: “Il suo lavoro non ha nulla a che vedere con la mia storia e cultura politica”. Dopo aver pronosticato il risultato, Fioroni non ha nemmeno esitato a lasciare la festa il giorno prima dell’annuncio della vittoria di Schline. “Il mio Pd non c’è più, questo è un altro partito, non più di centrosinistra, ma di estrema sinistra”, ha detto.
Aria fresca o centro perduto?
Quindi la domanda è se Ellie Schlein rilancerà davvero il Partito Democratico Italiano, o se le sue politiche scoraggeranno gli elettori centristi, provocando una contrazione del voto. Quel che è certo è che mentre l’Italia è governata da un governo di estrema destra da quando i repubblicani sono tornati nel Paese, il Pd ha deciso di andare a sinistra, rendendo ancora più ambigua la battaglia al centro.
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