Critiche a “Prisma”, una serie LGBTQI+ italiana che esplora la sessualità giovanile

Venerdì 7 ottobre 2022

Ambientata nella città italiana di Latina, ma incentrata sul liceo, la biblioteca, la palestra, il bar o l’interno della casa frequentata dai personaggi, questa serie descrive la vita emotiva di un gruppo di giovani nella loro vita quotidiana. .

La trama è incentrata su due fratelli gemelli identici, Marco e Andrea (entrambi interpretati dal talentuoso attore Mattia Carrano), i cui mondi interni ed esterni rappresentano due diversi archetipi di genere: maschile e non binario. La tavolozza antropologica si distingue per una cerchia di amici e incontri fugaci. Naturalmente, gli elementi gemelli suggeriscono inversioni di ruolo come un modo per aggiungere più tensione alla trama, mentre la comunicazione mediata dall’app tra i personaggi “giustifica” la presenza di più inganni narrativi che coinvolgono realtà alternative.

Ciò che è forse più interessante da osservare, tuttavia, sono le complesse dinamiche tra i personaggi. Mette in luce i loro profili ambigui di giovani confusi, intrappolati tra i limiti del loro aspetto fisico e i loro desideri interiori, tra ruoli sociali e sentimenti genuini, ambizione e tentazione. Latina City, con la sua mancanza di nucleo storico, i resti alienanti dell’architettura fascista e il suo aspetto generalmente anonimo, sembra l’ambientazione perfetta per alcuni personaggi esistenzialmente perduti che lottano per definirsi, consumati dalla paura e dall’ansia. Cosa interessante Prisma mantiene aperta la questione dell’identità sessuale, senza usare alcun attivismo ma ritraendo i veri dubbiosi in tutta la loro ambiguità e immunità a risposte chiare.

Con modifiche rapide e immagini di chat sovrapposte allo schermo, le trame visive integrano abilmente quello che dovrebbe essere il flusso di coscienza giovanile di oggi, dominato dai social media e dalla comunicazione online. Sia in termini di estetica narrativa che visiva, Prisma cattura il flusso della vita contemporanea, condotto principalmente attraverso la rete e costantemente interrotto da buzz pop, notizie e contenuti di immagini generati istantaneamente.

Gerardo Consoli

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