“Terminus Malaussène. Le cas Malaussene 2”, di Daniel Pennac, Gallimard, 448 p., 23 euro, digitale 17 euro.
Avremmo dovuto pranzare da Daniel Pennac a Parigi, ma da lei “gruppo etnico” le elezioni hanno preso d’assalto la casa pochi giorni prima di Natale. Eccolo “licenziato, correttamente licenziato”. Lo scrittore sembra arrabbiato, ma è divertito nel vedersi cacciato. Dirigeva il ristorante italiano di rue Pierre-Bayle, che era la mensa del suo e del suo celebre personaggio, Benjamin Malaussène: quest’ultimo vi avrebbe pranzato con Loussa de Casamance, editore, specialista senegalese in letteratura cinese e venerabile vecchio (ha combattuto in Montecassino nel 1944, quindi sì, la logica vuole che si sia ritirato, ma perché vuoi che Pennac ci faccia incazzare?
Buffo, si ha l’impressione di entrare in questo decoro, e vedere, come abbiamo letto, Pippo in cucina e Dany in sala, accolti dal calore e dalle tante battute con cui spesso si cibano. Se strizzassi appena gli occhi, giureresti di aver visto un cane Malaussene, Julius, terzo nome, in un angolo del ristorante, che spargeva il suo odore disgustoso. I clienti abituali prendono Pennac. È il pilastro di questi 20e il quartiere che non aveva lasciato dal suo arrivo nel 1970, e che aveva celebrato, di volume in volume, in una collana dedicata a Malaussène, il quartiere di Belleville, con uno spirito degno di qualsiasi ufficio del turismo. Questo accade ancora, ovviamente, in Terminale MalaussenIl nuovo, ottavo e ultimo volume della saga inizia teoricamente nel 1985 con Per la felicità degli orchi (tutti i suoi libri sono stati pubblicati da Gallimard). Attenzione, però: Pennac aveva eseguito il trucco “der des ders” nel 1995 con Signor Malaussènequarto volume.
Ma per cominciare, forse dovremmo ricordare a chi è smemorato, distratto o ai più giovani chi sono “malausserie” (disse l’autore), ha venduto circa 5,5 milioni di copie in Francia e tradotto in tutto il mondo? Nel volume precedente, Mi hanno mentito (2017), il primo dittico Il caso Malaussène Questo Terminale… è una continuazione, atrabilaire Alceste, a cui l’autore è legato “pura verità” (dice “Vive”) lo presenta in modo ostile: “Mentre pensavo (…) che durante la mia adolescenza questo personaggio ha unito il mondo della letteratura del piacere minore! Cari quegli anni! Malaussène di qua, Malaussène di là, senza via d’uscita. È ogni regalo di compleanno. I genitori alla moda consigliano di leggerlo agli insegnanti. Quando Tobias e Mélimé [ses parents] per non mentire sulla storia della nostra famiglia, i miei amici mi hanno fatto il bagno nel Malaussène, l’ineffabile capro espiatorio. »
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