Si dice che a Maranello si siano sviluppate due “fazioni” sull’opportunità o meno di sostituire Mattia Binotto alla guida della squadra – Secondo quanto riferito, sta valutando la possibilità di dimettersi per mancanza di supporto mentre Carlos Sainz ha chiesto tempo per la squadra.
In Italia stanno crescendo le notizie secondo cui il “divorzio” di Mattia Binotto dalla direzione della Scuderia Ferrari è a pochi giorni o addirittura ore di distanza, ma la squadra italiana sembra essere divisa sulla necessità di sostituire il proprio direttore delle corse.
Dopo quanto riportato la scorsa settimana da “La Gazzetta dello Sport” secondo cui John Elkann avrebbe preso la decisione di sostituire Mattia Binotto il prossimo gennaio, prima dell’inizio della stagione 2023, ora il “Corriere della Sera” afferma che il “divorzio” del due feste si svolgeranno prima della fine del 2022.
Ma, come ha scritto il Corriere, non era la Ferrari a volersi liberare di Binotto, era Binotto a pensare di andarsene. Secondo il rapporto, l’italiano avrebbe detto agli amici che non vuole che il suo contratto scada – che scade alla fine del 2023 – perché non ha ricevuto il supporto che voleva dal presidente della Ferrari John Elkann 24 ore su 24. ha ricevuto dure critiche per le prestazioni della Scuderia.
Al contrario, “La Gazzetta dello Sport” aveva scritto all’inizio della scorsa settimana che Elkan voleva rimuovere Binotto dalla guida della squadra, a gennaio. E dalle parole di Benedetto Vigna, amministratore delegato della Ferrari, non si può trarre alcuna conclusione sicura.
Enigmaticamente, Vigna disse: “Non posso accontentarmi del secondo perché il secondo è il primo a perdere. Abbiamo fatto progressi quindi sono contento di come stiamo andando, non sono secondo. Penso che la squadra debba fare dei miglioramenti di volta in volta”.
A Maranello, invece, la squadra sarebbe stata divisa sull’opportunità o meno di sostituire Mattia Binotto alla guida della Scuderia. Da un lato, l’italiano ha ricevuto dure critiche per non aver organizzato la velocissima monoposto F1-75 dell’anno, prima conquista del titolo da parte del team in 15 anni.
D’altra parte, però, va elogiato – come viene elogiato, dai suoi tifosi – per aver rilevato la squadra nel 2019 da Mauricio Arrivabene in declino, riuscendo a trasformarla dal 6° posto del campionato 2020 a protagonista del campionato anno, creando l’auto più veloce – a velocità assoluta – per la maggior parte della stagione. Per la prima volta dal 2008, la Scuderia ha vinto quest’anno il titolo.
Inoltre, molti degli ingegneri che supportano Binotto ritengono che l’Italia sia semplicemente la migliore soluzione disponibile. Non erano convinti che Frédéric Vasseur, l’attuale direttore corse dell’Alfa Romeo, fosse il favorito per sostituirlo: credevano che il record del francese nel motorsport non fosse sufficiente per guidare la Ferrari, che avesse fallito miseramente con la Renault e non avesse ancora ottenuto nulla di straordinario con l’Alfa. Romeo/Sauber.
D’altra parte, dato che la politica è sempre stata il motore delle decisioni serie a Maranello, Vasseur ha stretti legami con la famiglia Todt: con l’ex direttore corse della Scuderia e presidente della FIA Jean Todt, e suo figlio, Nicolas Todd, che guarda caso essere il figlio di Leclerc. Gestore.
Leclerc ha trascorso un anno all’Alfa Romeo (nel 2018) sotto Vasseur, e si dice che lo stimi molto, mentre – secondo la recente testata francese “L’Equipe” – ha evitato qualsiasi comunicazione con il loro Binotto nell’ultimo mese, da quando il GP di Gran Bretagna lo scorso giugno.
Oltre a Wasser, si ipotizza che l’approccio al ruolo della Ferrari, anch’esso vociferato, sia stato rifiutato da Andreas Siedl, direttore delle corse della McLaren (ed ex pluricampione con la Porsche nelle gare di durata), e dal direttore di Alpha Tauri Franz Tost e da Tost. predecessore, Gerhard Berger.
Inoltre, come scrive il “Corriere della Sera”, “anche chi non ama Binotto capisce che questa nuova turbolenza potrebbe impattare negativamente sulla dinamica dell’auto nel 2023”.
Di conseguenza, per tutti questi motivi, non pochi ingegneri di Maranello hanno creduto che la maggiore affidabilità del motore italiano, e il potenziamento del reparto strategia – che però richiedeva una lunga esperienza di campionato – fosse la mossa giusta. necessario, invece di sostituire Binotto. Forse Vigna era tra loro, secondo una delle tante letture possibili delle sue parole.
Di certo, tra loro, sostenitori di Binotto e di un movimento che deve migliorare, c’è Carlos Sainz. Lo spagnolo lo ha detto in modo caratteristico “Roma non è stata costruita in un giorno”sostenendo così la necessità di guadagnare tempo per la costruzione della Ferrari.
“Non parlerò di cosa mi piace e cosa non mi piace” ha detto il 27enne spagnolo. “So solo, per esperienza, che la Roma non è stata costruita in un giorno e devi pensare da dove veniamo. Se guardi bene, i progressi che abbiamo fatto come squadra nelle ultime due stagioni sono stati enormi , e la squadra sta facendo bene.
Facciamo un’autocritica molto severa a porte chiuse. Per il pubblico, proteggiamo ognuno di noi individualmente e abbiamo una ben nota cultura di nessuna chiara responsabilità che vogliamo proteggere chiunque. Penso che abbiamo fatto bene.
Ma d’altra parte è vero che quest’anno abbiamo commesso degli errori e vogliamo essere una squadra migliore. Ma, come ho detto, non succede da un anno all’altro e dobbiamo continuare a migliorare. Penso che nella seconda metà della stagione siamo stati un po’ meglio sotto tutti i punti di vista, semplicemente non abbiamo sviluppato abbastanza la macchina”..
Parlando dei passaggi di aggiornamento alla Ferrari, Sainz ha continuato: “Penso che sia una cosa molto semplice. Dobbiamo eseguire meglio la gara, ad esempio in partenza. Quest’anno abbiamo avuto un problema con la macchina che non ci ha permesso di partire bene.
Il secondo punto è ovviamente la strategia, fare la scelta giusta e mettere le gomme giuste sulla macchina domenica. È qualcosa su cui stiamo lavorando per il nuovo anno, e poi c’è un’evoluzione [του αυτοκινήτου]. Se vogliamo battere Mercedes e Red Bull, dobbiamo crescere più velocemente di loro”.ha concluso lo spagnolo.
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