Dopo l’alluvione, alcuni cittadini italiani sono rientrati nelle proprie abitazioni.

Giuseppe Beltrame si trovava nel cortile della sua casetta e non riusciva a crederci. Il fango lavato dalla pioggia battente attraverso la città di Faenza gli arrivava agli stinchi. Beltrame ha indicato il muro della casa e una linea marrone alta circa due metri e mezzo: quella era l’acqua quando è stato tirato fuori dai soccorritori in un gommone con la moglie e il cane mercoledì presto.

Oggi Beltrame è tornato per la prima volta e ha visto la desolazione: tavolo, sedie, cassettiera stesi per terra nel soggiorno. Il frigorifero in cucina è caduto. Tutto è pieno di fango. Beltrame piangeva.

Dopo i violenti temporali e le inondazioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna all’inizio della settimana, molti stanno ora iniziando a ripulire. L’incredulità ha vinto. In poco meno di due giorni ha piovuto in diversi punti come al solito in sei mesi. Almeno nove persone sono morte in alluvioni o frane. Alcuni politici usano il termine “apocalisse”.

Giuseppe Beltrame spera di sopravvivere al primo piano della villetta a schiera. Martedì mattina verso le tre, quando il piano terra era già sommerso, anche la protezione civile lo ha prelevato. “Tre famiglie su questa strada devono essere portate via in elicottero”, ha detto giovedì, indicando via Don Giovanni Verità. Ecco Federica Pizzuto ora è in piedi e piange. Vide anche per la prima volta ciò che l’acqua aveva fatto alla sua casa appena ristrutturata. “Vogliamo trasferirci alla fine di maggio. I nuovi mobili sono qui, così come la nuova cucina”, ha detto, nascondendo le lacrime dietro grandi occhiali da sole.

Faenza, in provincia di Ravenna, è uno dei comuni più colpiti. Almeno 23 fiumi sono straripati in tutta la regione, hanno detto le autorità. Il Lamone scorre attraverso Faenza, durante una precedente mareggiata all’inizio di maggio la diga regge ancora. Giuseppe Beltrame allora “non ebbe una goccia”, come ricorda.

La siccità è stata seguita da forti piogge, troppo per il suolo

Nel nord Italia negli ultimi mesi si sono verificate gravi siccità e siccità. Il terreno non può assorbire piogge improvvise e intense, ha spiegato il presidente della Regione Stefano Bonaccini. “Inoltre, il letto del fiume non è stato pulito per anni. Non c’è da stupirsi che l’acqua non scorra!» borbottò un passante passando davanti alle case di Beltrame e Pizzuto. «I responsabili vanno puniti!»

A causa delle inondazioni, le linee elettriche e i telefoni cellulari sono stati interrotti in molte parti dell’area. Colpiti anche molti tubi dell’acqua potabile. A Castel Bolognese, a cinque chilometri da Faenza, un camion dei pompieri ha parcheggiato davanti al palazzetto dello sport e ha distribuito acqua potabile. Persone con bottiglie di plastica e vetro in fila per l’acqua da portare a casa. “Per bere e cucinare”, spiegò una cameriera.

All’interno della sala erano state installate dozzine di brande. Quasi 80 sfollati hanno dormito qui giovedì notte, compresi decine di anziani che non vivevano con amici o parenti. Molti ospiti sono attesi anche venerdì sera, ha detto una donna della protezione civile. Sulle tribune dell’atrio giacevano materassi e zaini dei soldati e anche i soldati italiani hanno prestato aiuto dopo i disastri naturali.

Grande simpatia nel paese mediterraneo. Tutti gli altri Comuni hanno inviato soccorritori, esperti e mezzi in Emilia-Romagna e Marche, dove si sono verificati anche allagamenti. Il presidente della Regione Bonaccini ha stimato i danni in diversi miliardi di euro, come ha detto alla televisione italiana.

Ha chiesto un rapido aiuto al governo. Su questo lo ha rassicurato anche il premier Giorgia Meloni dal Giappone, dove ha preso parte al vertice del G7. In un telegramma all’arcivescovo di Bologna, Papa Francesco ha detto di “sollecitare conforto per i feriti e coloro che hanno sofferto a causa di questo terribile incidente”.

Richiesta di un migliore concetto di protezione

Il ministro della Protezione civile italiano, Nello Musumeci, ha sottolineato che a causa delle condizioni meteorologiche sempre più estreme – siccità da un lato e temporali dall’altro – è necessario un concetto completamente nuovo per rendere più sicuri i centri abitati. Potrebbero essere necessari dagli otto ai dodici mesi per elaborare un piano del genere, ha affermato il ministro.

Nuove piogge sono state annunciate per i prossimi giorni nelle zone intorno alle città colpite come Faenza, Ravenna, Forlì e Cesena. Giuseppe Beltrame si fermò nel fango del suo salotto, scosse la testa e poi raccolse il vaso ancora intatto. “Forse un segno di un nuovo inizio…” disse. Aveva le lacrime agli occhi.

Emiliano Brichese

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