È morto oggi a Milano il cantante e cantautore italiano Totò Cutugno, diventato famoso per i suoi successi negli anni ’80. A renderlo noto, secondo l’ANSA, è stato il manager del cantante. Secondo lui, il musicista, che ha festeggiato il suo 80esimo compleanno lo scorso luglio, soffriva di una grave malattia che si era aggravata negli ultimi mesi.
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È morto il cantautore italiano Totò Cutugno. A luglio ha festeggiato il suo ottantesimo compleanno.
| Foto: CTK
Cutugno divenne famoso negli anni ’80 con i suoi successi L’Italiano, Solo Noi, Serenata o Soli. Nel 1990 è diventato il secondo musicista italiano a vincere l’Eurovision Song Contest.
Inizia la sua carriera musicale come batterista e successivamente fonda il gruppo musicale Albatros, con il quale si esibisce per la prima volta al Festival di Sanremo nel 1976. Inizia poi la carriera solista e partecipa altre dodici volte al Festival di Sanremo, con un miglior piazzamento al secondo posto.
È morto uno dei fondatori del gruppo musicale Elán, il musicista Vašo Patejdl. È morto di una grave malattia
Nel 1982 si esibì anche al festival della Lyra di Bratislava in Cecoslovacchia. Nel 1990 vinse l’Eurovision con la canzone Insieme: 1992, il cui testo ottimista invocava l’unificazione europea.
Cutugno ha anche scritto canzoni per Mireille Mathieu, Johnny Hallyday o la cantante Dalida. Il suo successo L’Italiano è stato parodiato negli anni ’80 dal gruppo Triky a Pověry composto da Jaroslav Uhlíř, Karel Šíp e Petra Janů, che lo ha coperto con testi cechi sotto il titolo Ital nezna ten měříž.
Fonte: YouTube
Cutugno appartiene ad un gruppo di cantanti pop italiani che ha avuto grande successo in Russia e in diversi paesi dell’ex Unione Sovietica. È sulla lista delle sanzioni dell’Ucraina dal 2019 a causa della sua presunta vicinanza al governo russo. Lo stesso Cutugno ha dichiarato ai media italiani di aver parlato con il presidente russo dopo uno dei concerti Vladimir Putin. Ma ha anche affermato di aver rifiutato gli inviti a diversi spettacoli sulla penisola di Crimea, ora occupata dall’Ucraina, in violazione del diritto internazionale.
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