C’è molto da dire su Kasselakis e Ahtsioglou. Per l’armatore di origine americana, osannato dalla Goldman Sachs e con un’immagine positiva di K. Mitsotakis, da un lato, che dall’oscurità e dall’assenza politica e cinematografica, in un giorno è diventato la prima notizia e per un ex ministro del Lavoro , al contrario, con politiche controproducenti e attuative del memorandum.
Questa “A”, che Kasselakis, come prima presentazione della sua identità, ha cambiato da “Sinistra” a “Ricostruzione”, non segna altro che un epitaffio che da tempo è stato incluso in uno dei gruppi di raccomandazioni dei cittadini, per cui “sinistra” è sempre stata solo una parola. Che emerga l’uno o l’altro, il ruolo di Syriza come contraltare di sinistra alle principali forze capitaliste non solo rimarrà invariato, ma si ridurrà anche.
Il percorso fatale della formazione un tempo “eurocomunista” (o in altre parole eurostalinista), che fu il prodotto della crisi della dissoluzione del “comunismo inesistente” negli anni ’80 (a cui mancavano anche alcuni stalinisti paleolitici) formazioni, come in Grecia (KKE) si è espresso, ad esempio, in Italia, quando, qualche anno fa, in alcune delle vecchie sedi del CKI a Roma, si è verificata anche un’ulteriore trasformazione dell’“Eurocomunismo” in partito borghese visibile all’esterno dei loro edifici per uffici, dove a sinistra dell’ingresso c’è scritto “PCI” (Partito Comunista Italiano) e a destra “PD” (Partito Democratico). Diversi anni dopo, durante il regno di Renzi (2014-16) , il leader del PD, hanno approvato alcune delle contromisure neoliberiste più estreme in Italia, che nemmeno Berlusconi e i suoi colleghi di destra sono riusciti ad attuare fino ad oggi.
In Grecia è stata Syriza a portare avanti le politiche del governo precedente. È stata Syriza ad accettare e ad attuare fedelmente la terza e peggiore nota, nonché la supervisione fiscale post-nota, che equivale a una nota permanente. È stata Syriza che, quando ai suoi tempi scoppiarono i cosiddetti “Rifugiati”, si occupò dei rifugiati basandosi sulla politica dei campi (sempre attuando le politiche e gli ordini dell’UE). E molti altri.
Ecco perché, non importa a quante persone possa non piacere, questo promemoria è sempre utile, affinché Alexis Tsipras ottenga piena accettazione e i commenti più lodevoli da parte della Merkel per il suo ruolo nel domare e manipolare i movimenti sociali in modo che possano essere superati e lodati. . attuare le fasi del memorandum. Il fatto che proprio Kasselakis abbia ricevuto il suo sostegno non dovrebbe sorprendere nessuno.
Pertanto, anche le qualità politiche degli individui che si candidano, in questo modo ridicolmente eletto, per diventare leader dei loro partiti (anche i gruppi di destra eleggono leader di “sinistra”) non sono sorprendenti.
Syriza, anche come partito di “sinistra”, è finita. Ciò che sembrano considerare lì come la loro unica possibilità di “sopravvivenza” è la completa eliminazione, sia nei fatti che a parole, anche in quanto parola, del nome “sinistra” e la totale trasformazione di Syriza in un partito borghese centrista. Che funzionerà nell’ambito delle specifiche dei sei esperiani e protettori d’oltre Atlantico della nuova formazione (se riuscirà, e per quanto tempo, esisterà).
Tuttavia, il problema principale non riguarda il destino della formazione politica di pseudo-sinistra, fondamentalmente fallita, orientata verso politiche di gestione del sistema socioeconomico dominante. Soprattutto, ciò che dovrebbe preoccuparci sono tutte le persone, loro e i loro, che si sono affrettate a evidenziare con le loro voci la leadership che ha plasmato questa “emergenza fin dall’inizio”. Tutti loro, quelli e quelli, che si considerano in movimento verso la “sinistra”, tuttavia, nonostante ciò che hanno vissuto con Syriza, come governo, ma anche come opposizione, e nonostante abbiano perso le recenti elezioni, sono visti come morti soluzione finale, una persona con il “profilo Kaselakis”, l’armatore della nave “makronissos turismo”, che con materiali vari qua e là ha creato uno “spettacolo”, cioè che “perché sembra non per quello”. Esprimere tutto e tutto , loro e loro, una direzione sempre più a destra verso il nuovo “Centro”.
Quindi, tutti coloro che escono da questi resti dell’“eurocomunismo” greco per eleggere un leader si chiedano: vogliono qualcuno che svolga un ruolo non trascurabile nell’attuazione dei memorandum e delle politiche in generale. capitale, o qualcuno con altri mezzi imposti, che “tira i brufoli” anche con la parola “sinistra”?
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