Eva Kaili ha detto che resterà in Italia in un’intervista al Corriere Della Sera

“Il divieto di parlare di questo caso mi rende impossibile candidarmi”, ha detto Eva Kaili riferendosi al Qatargate.

Eva Kaili ha detto che resterà in Italia in un’intervista al Corriere Della Sera

Eva Kaili ha rilasciato un’intervista al Corriere Dela Serra dichiarando l’intenzione di trasferirsi in Italia una volta terminata la sua legislatura al Parlamento Europeo.

Come ha dichiarato Eva Kaili sul Corriere Dela Serra, tra l’altro, “verrò a vivere in Italia, un Paese che ha il garantismo”, ha detto Kaili, riferendosi a un sistema che prevede tutele contro il potere statale per garantire i diritti dei cittadini. “L’Unione Europea e il mio partito non mi hanno difeso”, ha detto, aggiungendo: “Considero oltraggioso il silenzio dell’intero Parlamento europeo per le restrizioni incostituzionali al mio diritto di difendermi e di parlare apertamente di tutto ciò che è trapelato ed è pianificando una macchinazione contro di me, la presidente Roberta Metzola e il mio partito S&D hanno difeso quelle istituzioni, cercando, alla vigilia delle elezioni, di nascondere la loro incapacità di rispettare i principi dell’Unione e di salvaguardare libertà e privilegi. dai membri. È stato creato un pericoloso precedente che consente alla magistratura di interferire nella politica, minando così l’integrità delle istituzioni europee”.

L’intervista di Eva Kaili è stata rilasciata molto tempo dopo la sua ultima apparizione sui media, e nonostante gli avvertimenti del tribunale belga che avrebbe potuto essere nuovamente incarcerata se avesse parlato ai media. Nell’intervista, il giornalista Giuseppe Guastella osserva che in Italia è incostituzionale il divieto di Kaili di apparire sui media e aggiunge che il Parlamento europeo “chiaramente non ha mostrato il coraggio di difendere” l’eurodeputato greco, non dalle accuse, ma dalla “confusione “procedure riguardanti il ​​rispetto dei diritti-privilegi selezionati.

Riguardo alla possibilità di candidarsi alle elezioni europee, ha detto: “Spero che i cittadini dell’Unione possano vedere la verità prima di votare a giugno, ma il divieto che mi è concesso di parlare di questo caso mi rende impossibile candidarmi”.

Alla domanda se resterà in Belgio o tornerà in Grecia, ha risposto: “Probabilmente mi trasferirò in Italia. Perché questo è il Paese che considero casa per diversi motivi e perché in Italia c’è una bella parola come “garanzia” che deve essere tradotto in tutta Europa. In Italia sono diversi i partiti che si oppongono ai processi a sfondo politico e chiedono il rispetto del principio di presunzione di innocenza, qualunque sia il partito imputato.

Alberta Trevisan

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