Eva Kaili: Mi trasferirò in Italia

Eva Kaili ha rivelato la sua intenzione di restare in Italia, parlando al Corriere della Sera.

In un’intervista, molto tempo dopo la sua ultima apparizione sui media, e nonostante gli avvertimenti del tribunale belga sul rischio di essere nuovamente incarcerato, se avesse parlato ai media, l’eurodeputato greco ha dato, tra le altre cose, un suggerimento sull’atteggiamento del giudici. Il Parlamento europeo e la sua presidente, Roberta Metzola, si oppongono al perseguimento del Qatargate.

Mentre prosegue l’indagine sul Qatargate, i membri del Parlamento europeo coinvolti, come Eva Cailli, Andrea Coccolino, Marc Tarabella e Marie Arena, non potranno candidarsi per un secondo mandato, nota il quotidiano italiano, mentre altri possono farlo. così, come riportato da un quotidiano italiano. Le indagini e le accuse sono ancora pendenti.

Nell’intervista, il giornalista Giuseppe Guastella osserva che in Italia è incostituzionale il divieto di Kaili di apparire sui media e aggiunge che il Parlamento europeo “chiaramente non ha mostrato il coraggio di difendere” l’eurodeputato greco, non dalle accuse, ma dalla “confusione “procedure riguardanti il ​​rispetto dei diritti-privilegi selezionati.

“Considero il silenzio dell’intero Parlamento europeo un atto vergognoso di restrizioni incostituzionali, che limita il mio diritto di difendermi e di parlare di tutto ciò che è trapelato con tradimento”, ha sottolineato la signora Kaili. Ha lasciato anche una mancia alla sua fazione politica, sottolineando che «sperando in guadagni politici, la presidente Roberta Metzola e i socialdemocratici, invece di difendere le istituzioni, hanno cercato, prima delle elezioni, di nascondere la loro incapacità di rispettare i principi dell’Ue» .

“È stato creato un pericoloso precedente che consente alla magistratura di interferire nella politica, minando così l’integrità delle istituzioni europee”, ha aggiunto.

Ha chiarito che non si candiderà alle elezioni europee di giugno: “Spero che i cittadini dell’UE possano vedere la verità prima di votare a giugno, ma il divieto di parlare di questo caso mi rende impossibile candidarmi”.

Quando le è stato chiesto quali fossero i suoi progetti futuri, ha detto che si sarebbe dedicata a sostenere le donne e i bambini vittime dei fallimenti del sistema (compresi consigli, forse, per quelli che lei sostiene siano procedimenti giudiziari ingiusti, e il tempo necessario per stare lontano dai suoi giovani figlia), pur spiegando che, una volta terminato il suo mandato, non aveva intenzione di restare in Belgio.

“Probabilmente mi trasferirò in Italia” rivela Eva Caili, spiegando che ciò non avverrà per… Francesco Giorgi, ma “perché questo è il Paese che considero casa per tanti motivi e perché in Italia ci sono parole bellissime, come ‘garantismo’. ‘, che deve essere tradotto in tutta Europa.” “In Italia ci sono alcuni partiti che si oppongono ai processi a sfondo politico e chiedono il rispetto del principio autonomo della presunzione di innocenza” degli imputati, ha osservato.

Riguardo alla lunga battaglia legale che ancora lo attende, ha dichiarato di aver parlato in Belgio della violazione dei diritti dei parlamentari, dell’ingiustificazione del suo arresto e della parzialità degli investigatori. Ha anche presentato ricorso contro il divieto di parlare alla stampa, “che è una libertà fondamentale”, affermando che avrebbe intrapreso un’azione legale contro il Parlamento europeo, “che viola il mio diritto di essere ascoltato e di difendermi”…

Alberta Trevisan

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