I cechi che vanno in Italia a sciare devono essere preparati alle complicazioni. Gli operatori delle stazioni di servizio sono in sciopero e la maggior parte delle stazioni di servizio sono ancora chiuse. Il motivo della protesta è stato il nuovo decreto del governo che impone alle stazioni di servizio di mostrare un prezzo medio oltre al normale prezzo del carburante.
Nastro rosso e bianco attorno alla cabina di rifornimento e un grande cartello che avverte i conducenti di non fare rifornimento in questa stazione di servizio. Ecco come appare ora alle stazioni di servizio in Italia.
Martedì alle 19:00 i gestori dei distributori di benzina hanno iniziato uno sciopero di 48 ore, che durerà fino alle 22:00 di domani sulle strade italiane. Tre quarti delle circa 21.000 stazioni di servizio sono temporaneamente fuori servizio.
Il motivo dell’insoddisfazione erano i nuovi regolamenti governativi. Secondo lui, a partire da febbraio tutte le stazioni di servizio sono tenute a visualizzare il prezzo medio regionale del carburante oltre al proprio listino prezzi. Così il governo vuole proteggere i consumatori dalla speculazione sugli aumenti dei prezzi.
“Cerchiamo di accontentarli il più possibile. Il governo non ha mai cercato di puntare il dito contro nessuno attraverso queste misure. Vogliamo pubblicare i prezzi medi settimanali per far conoscere ai clienti la situazione”, ha spiegato il premier italiano Giorgia Meloni.
Anche la Repubblica Ceca è alle prese con l’aumento dei prezzi del gasolio e della benzina. I conducenti apprezzeranno un sistema simile alla pompa ceca. Nonostante lo sciopero, i corridori non rimarranno in silenzio.
La legge italiana impone che almeno il 50 percento delle stazioni di servizio operi nelle città. Almeno un distributore di benzina deve essere aperto ogni 100 chilometri in autostrada.
sei, TN, cz
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