Il sindacato dei diritti, promosso dal partito nazionale-conservatore, ha guidato il voto. Il suo leader deve essere il prossimo presidente del Consiglio italiano.
Inviato Speciale a Roma,
Giorgia Meloni ha vinto la scommessa. Accreditato con oltre il 26% dei voti, secondo risultati parziali, e lasciando molto indietro il suo principale concorrente, il suo partito nazionale-conservatore, Fratelli d’Italia, ha vinto le elezioni legislative con una valanga di voti. Da leader della coalizione di estrema destra formata dalla Liga di Matteo Salvini e dal partito Forza Italia di Silvio Berlusconi, sembra sicuro di dominare il prossimo Parlamento. Quanto alla leader, eccola, a 45 anni, nella posizione di diventare la prima presidente donna del Consiglio. La sua vittoria, subito acclamata da vari partiti populisti e di estrema destra in Europa, fu senza dubbio una svolta storica. Dopo la recente svolta elettorale dei Democratici svedesi, è infatti per la prima volta dall’inizio della costruzione europea che una formazione di destra radicale, in questo caso proveniente dalla galassia postfascista, si prepara ad accedere al potere. in uno dei sei paesi fondatori.
“Per molti di noi questa è una notte di orgoglio, redenzione, lacrime, sogni e ricordi”, ha detto Giorgia Meloni, intorno alle 2:30, davanti alla stampa e al suo staff riuniti in un albergo nel centro di Roma. I risultati sono inequivocabili, ha promesso di governare “per tutti gli italiani” anche se il tono della campagna è giudicato “duro e aggressivo”. “[Ils] lancia un chiaro messaggio di sostegno al governo di destra guidato da Fratelli d’Italia”, lui dice. Su Facebook ha promesso: “Non tradiremo la tua fiducia. Siamo pronti a rilanciare l’Italia”.
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I Democratici (centro sinistra) guidati da Enrico Letta, secondi ma retrocessi a meno del 20%, hanno ammesso la sconfitta. La sua vicepresidente Debora Seracchiani è risorta “notte triste per l’Italia”. Le altre parti sono rimaste molto indietro ei partner di Fratelli d’Italia hanno avuto risultati che senza dubbio li hanno delusi. La Lega di Matteo Salvini, che ha ottenuto il 17% dei voti alle elezioni legislative del 2018 e il 34% l’anno successivo alle europee, questa volta è crollata con appena il 9% dei voti. Il partito di Silvio Berlusconi è stato solo leggermente peggiore (8%). I due hanno indubbiamente pagato la loro partecipazione all’esecutivo guidato da Mario Draghi. Solo il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte è riuscito in questo senso a limitare i danni, ottenendo il 15% dei voti – che è il doppio, lo stesso, rispetto al 2018.
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Salvo sorprese, il presidente della Repubblica Sergio Matarella dovrebbe proporre a Giorgia Meloni nelle prossime settimane di formare un governo. Partiranno quindi le trattative formali per l’assegnazione dei ministeri chiave tra i quattro partiti che compongono la coalizione di estrema destra (Fratelli d’Italia, Liga, Forza Italia e Noi Moderati). Gli osservatori italiani prevedono che il nuovo esecutivo potrebbe entrare in carica entro la fine di ottobre.
Giorgia Meloni, che iniziò la sua ascesa politica nel Movimento Sociale Italiano, partito fondato nel 1946 sulle macerie del fascismo per mantenere viva la fiamma, ha cercato per tutta la campagna di offrire un volto convincente. Giurando che i nostalgici di Benito Mussolini non avevano posto al suo fianco, ha condannato i momenti più bui del suo regime. Il fatto che il suo partito sia guidato in gran parte da veterani del movimento solleva dubbi. Tuttavia, l’origine di questo zolfo non sembra danneggiarlo. “Agli italiani, convinti che questo periodo appartenga al passato, non importa se è fascista o menoregistrato alla vigilia dell’elezione dello storico francese Marc Lazar, direttore della Scuola di Governo dell’Università Luiss di Roma. Anche il suo avversario democratico, Enrico Letta, ha capito che non aveva senso attaccarlo su questo terreno.
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In questa breve campagna sullo sfondo della guerra e della crisi energetica, il capo dei Fratelli d’Italia ha cercato di rassicurare le capitali europee, ha temperato i suoi attacchi alla burocrazia di Bruxelles e ha condannato fermamente l’aggressione russa in Ucraina. Ma si è anche impegnato, a volte con tono molto duro, a combattere meglio l’immigrazione, l’insicurezza ea difendere i valori della famiglia. “Sì alle famiglie naturali, no alla lobby LGBT! Sì alla cultura della vita, no all’abisso della morte! Sì all’universalità della croce, no alla violenza islamica! Sì alla nostra civiltà e no a coloro che vogliono distruggerla!” ha dichiarato espressamente, a giugno, di fronte ai sostenitori del partito spagnolo di estrema destra Vox.
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Ancor più della sua posizione ideologica, però, i Fratelli d’Italia devono la loro vittoria ai forti venti di “dégagism” che hanno spazzato il paese. La Formazione Giorgia Meloni, i cui sostenitori salutano soprattutto “consistenza”, ha beneficiato del rimanere all’opposizione quando altri partiti hanno votato per sostenere il governo di Draghi. Con gli hub di Matteo Renzi, della Liga di Matteo Salvini e del Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte, l’Italia ha vissuto negli ultimi anni un susseguirsi di sfondamenti elettorali che si sono succeduti in altrettante cadute vertiginose. Giorgia Meloni ha promesso di governare per cinque anni.
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