Questa è una nuova posizione, creata a causa del cambiamento dei dati, nel settore energetico e le sue responsabilità includeranno la negoziazione per garantire nuove forniture di gas naturale e petrolio. Per lo stesso incarico, il principale vicepresidente, secondo i commentatori italiani, è l’ex ministro degli esteri greco e fino al 2019 commissario europeo Dimitris Avramopoulos, mentre si è candidato anche l’ex ministro degli esteri cipriota Markos Kyprianou.
Come ha affermato il quotidiano italiano Corriere della Sera, la candidatura di Di Maio si è trasformata in una questione politica a Roma. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Taiani ieri sera ha sottolineato che “Luigi Di Maio non è stato nominato dall’attuale governo di Giorgia Meloni, ma dal governo precedente, Mario Draghi”.
La decisione spetta a Josep Borrell
Allo stesso tempo, la Lega ha pubblicamente espresso “serie obiezioni” all’idoneità dell’ex ministro degli Esteri. E il vicepresidente del Senato italiano, Maurizio Gaspari, di Forza Italia di Berlusconi, ha chiesto pubblicamente di non affidare certi incarichi, “perché non ha le conoscenze necessarie”. Gli analisti italiani sottolineano anche che l’esperienza e le qualifiche formali di Dimitris Avramopoulos sono più forti, che Di Maio è senza titolo e alle ultime elezioni non è riuscito a essere rieletto.
Tutto il suo impegno si basa, a quanto pare, principalmente sull’aiuto di Mario Draghi, che ha sostenuto in passato. “La candidatura di Di Maio ha il benestare di Draghi”, scrive La Repubblica. Ma è abbastanza? Per ora ha rassicurato un gruppo di “esperti tecnici”, ma non gode della fiducia politica del nuovo governo italiano. La decisione finale spetta all’Alto rappresentante Ue per la politica estera Jose Borel, con una valutazione complessiva dei dati di questa vicenda, e dovrebbe essere presa nei prossimi giorni.
Theodoros Andreadis Syngellakis, Roma
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