Ha falsificato documenti per tangenti

“I documenti che mostrano che lo Stato del Qatar attraverso la Banca nazionale del Qatar ha corrotto Eva Kaili e i suoi familiari nei conti bancari dichiarati a Panama sono stati chiaramente e inequivocabilmente falsificati”, ha affermato l’avvocato.

“Chiederemo alla Direzione del crimine elettronico di indagare su chi sia il falsario e quali siano le sue intenzioni”, ha aggiunto Dimitrakopoulos.

Qatargate: “Siamo come i ragazzi della Banda degli Undici”, ha detto Panzeri

Lo scandalo Qatargate è al centro dell’attenzione dei media italiani, con gli sviluppi che coinvolgono i cittadini italiani una bufera: i rilievi delle autorità confermano che il compagno di Eva Caili, Francesco Giorgi, guidato da istruzioni di Antonio Pansieri voto su Qatar e Marocco all’Europarlamento, mentre la moglie di Panzeri si presenterà oggi (19/12) alla Corte d’Appello di Brescia per quanto riguarda il caso.

Come riportato dal quotidiano italiano La Repubblica, il capo dello scandalo ed ex eurodeputato, Antonio Panzeri, ha consegnato a Luca Visentini, leader della Federazione internazionale dei sindacati, 3 buste per un totale di 50.000 euro “in donazioni per coprire alcune spese”. . Mentre lo faceva, ha scherzato con Visentini, “Sembriamo i ragazzi di Gang of Eleven”, riferendosi al film d’azione e poliziesco di successo. Il quotidiano ha citato una delle migliaia di intercettazioni telefoniche condotte in relazione al Qatargate come fonte dello “sfogo” del politico italiano.

Pancheri invia i soldi in una busta con sopra stampato Babbo Natale

Oltre al suo sproloquio sulla consegna del denaro, i giornali italiani hanno riferito che Panzeri “di solito consegnava denaro del Qatar, che usava per corrompere i politici di Bruxelles, in buste con sopra stampato Babbo Natale”. Sempre ai Panzeri, oggi la moglie, arrestata con la figlia, comparirà davanti alla Corte d’Appello di Brescia per una richiesta di estradizione belga.

Qatargate: Pancheri e Giorgi “preparano” voti euro per Qatar, Marocco

Al centro dello scandalo Qatar-gate c’è il compagno di Eva Kaili e capo di una Ong peccaminosa, Antonio Panceri, come ha sottolineato il quotidiano italiano “La Repubblica”, svelando tutti gli aspetti del caso che hanno sconvolto il Parlamento europeo e l’Unione .

Secondo un nuovo rapporto, le azioni di Francesco Giorgi e Panzeri sono state rivelate da conversazioni e materiali trovati sui loro computer e telefoni cellulari. Le due associazioni hanno l’ultima parola sul voto al Parlamento europeo, attraverso il loro rapporto con i parlamentari. Giorgi, su indicazione di Pancheri, ha disposto le votazioni per Qatar e Marocco. Ci sono altri coinvolti in questo caso che sono stati presi di mira dalle autorità belghe e italiane, come l’eurodeputato Andrea Coccolino, membro del Partito Democratico Italiano di centrosinistra – già espulso dai suoi ranghi – che si occupa dei rapporti tra E.E. con i paesi del Maghreb.

Attente indagini su Panzeri e Giorgi hanno confermato i sospetti e le indicazioni che le autorità belghe avevano sui due soci, ma nessuno poteva immaginare che un lobbista come Giorgi avesse tanta influenza sui parlamentari e tenesse così tanti soldi in casa.

Pancheri ha anche invitato i legislatori al lussuosissimo hotel Mamounia di Marrakesh o in altri resort, e sta ancora indagando su chi abbia pagato il loro soggiorno. I giornali italiani hanno poi parlato di un voto speciale al Parlamento europeo sul Qatar, su cui Giorgi potrebbe influenzare direttamente. Ha anche menzionato la partecipazione della sua collega, Eva Kaili, a un comitato – di cui normalmente non fa parte – quando vengono esaminate e votate questioni relative al Qatar. Un’inchiesta giudiziaria belga sta indagando sull’origine del denaro rinvenuto in casa di Giorgi e Pancheri. Nell’ultima ONG i soldi arrivano dal Qatar e probabilmente molto di più di quanto identificato. Il Belgio ha chiesto alle autorità giudiziarie italiane, che stanno indagando anche sulla cerchia italiana del Qatargate, di trovare i conti di Giorgi, Panzeri e Visentini. Secondo le informazioni della stampa italiana, l’altra estremità del filo dell’account ha raggiunto il Brasile.

Inoltre, il quotidiano italiano ha sottolineato che, secondo la magistratura belga, esiste un collegamento indiretto tra Giorgi e il programma di spionaggio israeliano Pegasus. I partner di Kaili a seguito dell’indagine del Parlamento europeo sono probabilmente dovuti al coinvolgimento del Marocco – che Amnesty International accusa di usarlo per spiare il presidente francese, Emmanuel Macron.

Corriere della Serra: Cosa nasconde l’acquisto di un terreno a Paros da parte di Eva Kaili?

Hanno comprato un terreno di sette ettari a Paros Eva Kaili e Francesco Giorgi pagando una somma di 300.000 euro a un venditore di Atene è diventato il fulcro dello scandalo del Corriere della Serra. Porta del Qatar.

Come si legge nella pubblicazione, “il 7 dicembre, due giorni prima dell’operazione che ha portato all’arresto di quattro persone per Qatargate, Eurojust ha chiesto alla Procura italiana di indagare sull’acquisto di un appartamento nel comune di Cervinia che sarebbe stato acquistato con tangenti.

Il Corriere ha ricordato che una delle figure chiave dello scandalo è stata Eva Kaili, trovata a casa sua e in una valigia portata dal padre, 750.000 euro in contanti “che potevano provenire dal Qatar e dal Marocco ma Francesco Giorgi giura che è stato la sua”. “La moglie di Pantzeri è registrata come riferita al nome Atmun”, osserva la pubblicazione.

L’inchiesta italiana su possibile riciclaggio di denaro riguarda una casa acquistata lo scorso aprile a Cervinia da Nicolo Figa-Talamanca, la quarta persona arrestata dalle autorità belghe. Questo è un appartamento di cinque stanze, 90 mq. che è stato acquistato il 29 aprile per 215.000 euro dalla società belga Nakazσ di cui Talamanca è amministratore.

“Questa proprietà può essere confiscata su richiesta del pubblico ministero con l’accusa che il denaro provenga dall’ONG Fight Impunity Panzeri o da finanziamenti diretti del Qatar o del Marocco”, ha riferito il quotidiano italiano.

Analoga indagine è in corso in Grecia da parte della procura finanziaria, esaminando l’acquisto di 300.000 euro a Paros, nove mesi fa, mentre contemporaneamente i beni degli eurodeputati greci nel nostro Paese sono stati “congelati”.

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Alberta Trevisan

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