Come ti vedi tra 30 anni?
Desidero ancora essere attivo, mantenere la mia vita e la mia voglia di scalare montagne. Pensavo di vedere le cose in modo diverso, ma lo desideravo anche continua a insegnare. Sono diventata coordinatrice di un corso per guide in Valle d’Aosta, per trasmettere ai giovani l’esperienza che avevo accumulato.
Nato ad Aosta, ho trascorso la mia vita a Cervinia, quindi sciare viene naturale. Ho iniziato con lo sci alpino, poi sono passato allo sci alpino. Ho fatto tanti anni di gare, 5 anni nella squadra italiana, ho vinto medaglie ai mondiali, tappe di coppa del mondo… Mi ha dato resistenza. Poi ho capito che mi piace di più fare escursioni!
L’anno scorso, per prepararmi alla spedizione, ho fatto gare di corsa, verticali, ecc. Mi piace perché mi dà la motivazione per correre, ed è meno impegnativo dello sci: prendo il pullman e vado. Ma lo scialpinismo rimane una passione, qualcosa che sento. Anche il mio ruolo nello sci alpinismo è un po’ cambiato: prima ero un atleta, ora mi occupo di truccare le coppe Mezzalama, la grande razza del Monte Rosa. Sono contento perché penso sia un’evoluzione naturale e regalo lo scialpinismo che mi ha dato tanto.
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