Ha proposto un tubo sostitutivo per East Med?

L’oleodotto proposto dalla Libia potrebbe sostituire il Mediterraneo orientale? Atene è afflitta da un’intensa sorveglianza da parte della Turchia

L’analista italiano Francesco Sassi, esperto di energia, relazioni internazionali, clima, geopolitica e diplomazia, presenta nella sua nuova analisi una dimensione molto importante del problema con la Libia.

In primo luogo, questo si riferisce alla notizia che Soldier Voice ha evidenziato l’altro giorno significa italiano ENI e Libia vicino alla conclusione di un nuovo accordo per sviluppare giacimenti di gas offshore per aumentare la produzione e aumentare le riserve della nazione africana.

Suggerimento

La mossa dovrebbe essere vista nel contesto della diplomazia energetica italiana nel Mar Mediterraneo e della sua diversificazione strategica delle importazioni di gas naturale, sostengono gli analisti.

La notizia è arrivata da Farhat Bengdara, presidente della National Oil Corp (NOC) libica, che ha fatto riferimento agli investimenti italiani ora in discussione per circa 6-8 miliardi di dollari “per la produzione di gas offshore”.

Sono aperte anche trattative con altri partner come la britannica BP e la francese TotalEnergies “per investire di più in Libia”

La Libia vuole utilizzare le sue riserve di gas naturale di 80 trilioni di piedi cubi, o quasi 2.250 miliardi di metri cubi di gas naturale.

Libia: proporre un gasdotto sostitutivo del Mediterraneo orientale?

La Libia esporta già gas naturale in Italia, ma punta anche a farlo attuazione di uno tubo insieme a Greciaattraverso il Mar Mediterraneo e raggiungere altri potenziali acquirenti dell’UE, riferisce Sassi.

Secondo le sue stime, le ambizioni della Libia stanno crescendo ulteriormente e il NOC sta studiando anche l’idea di un gasdotto che si collegherà a Damietta in Egittodove si trova il terminal del gas naturale liquefatto e il gas sarà esportato nei paesi del Mediterraneo.

Ma le domande che sono sorte e dovrebbero destare preoccupazione ad Atene sono anche le seguenti: La Libia ha proposto questo progetto in alternativa a Oriente Med;

In generale, tutto questo, secondo esperti analisti, non è facile da realizzare, ecco perché nel Paese africano lo stallo politico resta senza una chiara conclusione al lungo stallo sul potere esecutivo.

La crisi politica decennale in corso in Libia rende uno sforzo economico di questa portata una proposta audace per chiunque, ha affermato Sassi, evidenziando le tensioni nel Mediterraneo orientale che si sono intensificate nel tempo. Tacchino è intervenuto in Libia con l’indaffarato primo ministro di Tripoli Dbeibah.

Di recente, Ankara e Tripoli hanno raddoppiato gli accordi di sicurezza, aprendo una nuova pagina nell’esplorazione di petrolio e gas nelle acque al largo della Libia per le compagnie turche, secondo una perizia italiana.

Ha notato, ovviamente, che questa mossa unilaterale ha fatto arrabbiare tutti i governi europei nell’UE, per aver automaticamente respinto le obiezioni dei greco-ciprioti.

Inoltre, la Libia è al centro del problema in termini di normalizzazione delle relazioni turco-egiziane, che ora sono ufficialmente “fermate” dopo il rifiuto della Turchia di “cambiare pratiche” in Libia.

Qualsiasi avventura energetica in Libia sarà inevitabilmente legata alla stabilizzazione del Paese, osserva l’analista e conclude:

Conflitti ricorrenti e “cicli di guerra degenerativa” possono essere fermati con l’UE che guida la ripresa di un processo elettorale in grado di porre fine alla violenza interna nel suo ambiente

Ma quale gioco giocherà il nuovo governo di estrema destra italiano?

È Roma pronto a puntare le sue chips sul tavolo delle scommesse o si coordinerà con Bruxelles per problemi?

Le riserve energetiche in eccesso della Libia sono sufficienti per alimentare la nuova avventura dell’Italia di diversificarsi lontano dal gas russo?

Libia nei forum?

Tuttavia, infine, va notato che a seguito di tutto quanto sopra, il Capo della Libyan National Oil Company, Farhat bin Kadara, ha dichiarato di non escludere l’inclusione della Libia nell’Eastern Mediterranean Gas Forum, dove l’Italia, Grecia, Cipro, Israele, Egitto e Giordania.

Alberta Trevisan

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