Helge Schneider su “Maischberger”: “Non mi interessano le stronzate”

Il musicista Helge Schneider è stato ospite di Sandra Maischberger mercoledì sera. La prima cosa che ti colpisce quando si presenta è che ha bisogno di stampelle.

“Sono preoccupato, signor Schneider. Gerhart Baum, 90 anni, è qui senza bastone. Lei viene con me. Cos’è successo?” Con queste parole Sandra Maischberger ha accolto il suo ospite, il musicista Helge Schneider, mercoledì sera. Infatti, non appena è entrato nello studio del talk show, è stato subito evidente che stava usando un bastone per spostarsi.

Il comico 67enne ha poi spiegato alla conduttrice: “Mi sono storto il ginocchio, è stato tanto tempo fa e poi ho pensato: prendo un bastone”.

Helge Schneider nel round “Maischberger” l’8 febbraio 2023. (Fonte: IMAGO/Klaus W. Schmidt)

“Sono una persona che ama la pace”

Nelle sue successive apparizioni, tuttavia, non si trattava più tanto della sua condizione fisica quanto di guerra, politica e musica. Facendo seguito a una precedente tavola rotonda sulla guerra ucraina, ha spiegato: “Sono un uomo di pace. Anche da bambino, non potevo pensare di andare in guerra un giorno o addirittura di apparire in questo contesto”. A quel punto aveva rifiutato il servizio militare tre volte ed era sfuggito alla Bundeswehr spostandosi dodici volte.

Maischberger ha chiesto cosa ne pensasse della spedizione di armi in Ucraina: “Non posso costruire carri armati, non posso costruire pistole, non posso sparare, non posso fare niente. Non parlarne”, ha detto Schneider.

“Non mi interessa”

Poi sono arrivati ​​Schneider e Maischberger per parlare di appropriazione culturale nella musica. “In realtà, non ho mai sentito niente del genere. Ma fluttuando nell’aria le persone creano sempre regole come questa. Nel mondo moderno di oggi, ci sono molte regole che usano per esplorare: cos’altro puoi fare?”

Ha continuato dicendo: “Come musicista, sento che la sua musica è quasi come un super essere”. Musica creata “mescolando culture”. “Faccio musica che sento. E quando sento la musica e altre persone dicono: ‘Questa è appropriazione culturale.’ Non mi interessa. Qual è il punto? È un’altra uniforme. In realtà, è una stronzata.

Emiliano Brichese

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