Sinia Mihajlovi ha partecipato all’odierna “Festival dello Sport di Trento”.
L’allenatore del Bologna ha vinto diverse sfide durante la sua carriera da giocatore e allenatore.
Soprattutto per il suo soggiorno a Firenze, che non si concluse nel modo più glorioso.
Mi è piaciuta Firenze, è stata bellissima. Il peggio è l’ignoranza. Se applaudono per me, sono felice, se fischiano, non mi dispiace tanto. Tutti lì fischiano, è così buono! I fan mi chiamano zingara, per me è un vero piacere! Allora fui felice che mi odiassero, ma non ora. In una città ne ho battuti due, uno in tribuna. Quando sei in campo e ti insultano va bene, ma quando chiudono per te, per strada, non puoi ignorarlo”., disse Sina.
Gli hanno anche chiesto cosa ne pensasse dell’attuale Lazio di cui è solito indossare la maglia.
Serve un difensore centrale che controlli la difesa, che abbia esperienza, carattere, che aiuti e faccia gol, quando i giocatori della squadra avversaria hanno paura perché sono una minaccia. Ai miei tempi, bastava vedere Japa. Stama, anche se ha litigato con Pipo Inzaghi, abbiamo Simone Inzaghi nella squadra di Pipo che dice qualcosa tipo ‘ti faccio vedere’… Stam entra, si toglie la maglia, molto muscoloso e pelato, tutto tatuato. con stile, “digli qualcosa ora”! In campo Kouto e io eravamo una minaccia, ho sostenuto, stava correndo qualcosa o viceversa. Perché se discuto e colpisco, l’arbitro mi mostrerà un giallo. Ora ogni contatto falloso non ha più senso”, ha detto un esperto serbo.
Ha detto che è stato un onore essere l’allenatore del Milan.
“E’ stato un onore per me essere il loro allenatore, ho conosciuto Berlusconi. Non è andata bene tra noi, forse per una discrepanza caratteriale. È stato difficile per me cambiare le cose. Trascorso con lui non lo dimenticherò mai. Quando l’ho incontrato l’ho sempre ringraziato di tutto perché per me emotivamente e personalmente è stato un periodo bellissimo. Berlusconi non era il presidente che era prima, ma andava bene e sono contento di esserci stato.. Secondo Giovanni Trapattoni, hai due tipi di allenatori, quelli che sono stati espulsi e quelli che non l’hanno fatto”., ha concluso Mihajlovi.
(Espresso / B92)
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